In risposta a tutte le assurde polemiche che purtroppo siamo costretti ad ascoltare anche in questi giorni riproponiamo la testimonianza di Awas Ahmed, rifugiato somalo in Italia, letta da Valerio Mastrandrea.
Awas Ahmed è somalo, rifugiato in Italia. Racconta il senso della fuga e il perché abbiamo bisogno di guardare oltre Lampedusa cambiando prospettiva.
A chi chiede: «Non era meglio rimanere a casa piuttosto che morire in mare?», rispondo: «Non siamo stupidi, né pazzi. Siamo disperati e perseguitati. Restare vuol dire morte certa, partire vuol dire morte probabile. Tu che sceglieresti? O meglio cosa sceglieresti per i tuoi figli?». Due giovani ieri sono stati uccisi a Mogadiscio perché si stavano baciando sotto un albero. Avevano vent’anni. Non festeggeranno altri compleanni. Non si baceranno più.
A chi domanda: «Cosa speravate di trovare in Europa? Non c’è lavoro per noi figurarsi per gli altri», rispondo: «Cerchiamo salvezza, futuro, cerchiamo di sopravvivere. Non abbiamo colpe se siamo nati dalla parte sbagliata e soprattutto voi non avete alcun merito di essere nati dalla parte giusta»...
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