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lunedì 9 febbraio 2015

Papa Francesco 8 febbraio: Angelus, visita alla baraccopoli e alla parrocchia San Michele Arcangelo a Pietralata (foto, testi e video)

 8 febbraio 2015 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo di oggi (cfr Mc 1,29-39) ci presenta Gesù che, dopo aver predicato di sabato nella sinagoga, guarisce tanti malati. Predicare e guarire: questa è l’attività principale di Gesù nella sua vita pubblica. Con la predicazione Egli annuncia il Regno di Dio e con le guarigioni dimostra che esso è vicino, che il Regno di Dio è in mezzo a noi.
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Pertanto, ciascuno di noi è chiamato a portare la luce della Parola di Dio e la forza della grazia a coloro che soffrono e a quanti li assistono, familiari, medici, infermieri, perché il servizio al malato sia compiuto sempre più con umanità, con dedizione generosa, con amore evangelico, con tenerezza. La Chiesa madre, tramite le nostre mani, accarezza le nostre sofferenze e cura le nostre ferite, e lo fa con tenerezza di madre.

Preghiamo Maria, Salute dei malati, affinché ogni persona nella malattia possa sperimentare, grazie alla sollecitudine di chi le sta accanto, la potenza dell’amore di Dio e il conforto della sua tenerezza materna.

Dopo l'Angelus:

Cari fratelli e sorelle,

oggi, 8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, la Suora sudanese che da bambina fece la drammatica esperienza di essere vittima della tratta, le Unioni delle Superiore e dei Superiori Generali degli Istituti religiosi hanno promosso la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga, una piaga indegna di una società civile. Ognuno di noi si senta impegnato ad essere voce di questi nostri fratelli e sorelle, umiliati nella loro dignità. Preghiamo tutti insieme la Madonna, per loro e per i loro familiari. (Ave Maria)

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A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticate di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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 Papa Francesco nella baraccopoli a Ponte Mammolo 

Ad aspettarlo non c'è nessuno. Per strada solo un bambino, perso tra i suoi giochi. "Ciao, dov'è la mamma?", gli chiede Papa Francesco. Il piccolo: "Mamma, vieni! C'è un signore in bianco...". 
E' cominciato così il fuori programma di Bergoglio, che ieri a sorpresa ha deciso di visitare un campo nomadi alla periferia di Roma. L'agenda del pontefice prevedeva per il pomeriggio la visita alla parrocchia di San Michele Arcangelo, a Pietralata. Ma prima di raggiungere la chiesa, Bergoglio ha chiesto di fare una sosta, durata circa 15 minuti, a una "baraccopoli" sorta vicino al parcheggio di Ponte Mammolo, a 300 metri dalla meta ufficiale. Qui, spiegano i residenti e il parroco di San Michele Arcangelo, monsignor Aristide Sana, vivono "profughi, eritrei, comunità di lingua spagnola. Ci sono molte situazioni di immigrazione clandestina e in passato anche rom". Un altro gesto di attenzione e solidarietà, dunque, del pontefice verso gli "ultimi"

Nessuno sapeva di questa visita, il cardinale Vallini e altri prelati erano in sua attesa davanti alla sagrestia si sono un po' preoccupati perché non c'era con loro il parroco, don Aristide Sana, facendolo quindi cercare con l'altoparlante. Il sacerdote era invece con il Papa in mezzo ai rom, che lo hanno molto festeggiato.
"E' stato un momento molto bello, molto commovente", hanno detto gli uomini della vigilanza del Pontefice ai giornalisti. 
Francesco ha incontrato tra l'altro un gruppo comprendente anche dei latino-americani e ha recitato con loro il Padre Nostro in spagnolo; alla fine ha dato loro la sua benedizione.


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 Papa Francesco visita la parrocchia di San Michele Arcangelo 

A bordo di una Ford Focus blu , Papa Francesco è arrivato alla chiesa di San Michele Arcangelo a Pietralata, alla periferia est di Roma. Al di fuori centinaia di fedeli ad attenderlo; è una piccola chiesa rurale che risale ai primi del `900, attorno alla quale è sorto il quartiere. Paolo VI venne qui per inaugurare le case popolari che accerchiano la parrocchia.









Il Pontefice ha subito raggiunto il salone parrocchiale dove uno a uno ha salutato un centinaio di ammalati, alcuni dei quali con le bombole a ossigeno. Francesco ha anche ringraziato i volontari dell'Unitalsi che erano insieme ai malati; poi è salito al piano superiore per incontrare un gruppo di «senza tetto» assistiti dalla Comunità di Sant'Egidio, a cui ha donato un centinaio di sacchi a pelo.


Ha poi incontrato i bambini battezzati durante l'anno e i loro genitori e i ragazzi del catechismo con i quali si è intrattenuto per uno scambio di domande e risposte e infine un'ottantina di scout e le loro famiglie.
Nella sua visita a Pietralata, il Papa si è lasciato accompagnare dai vagiti dei bambini.
“A me piace sentire piangere i bambini, perché sono una promessa di vita! Quando piange un bambino, quando siamo in chiesa, nella Messa, e incominciano a piangere i bambini, forse alcune segretarie parrocchiali incominciano a dire: ‘Shh! Portalo fuori!’. No, no, deve rimanere lì, perché è la predica di Dio, è la predica della vita”.



Così era la vita di Gesù: “Andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni” (Mc 1,39). Gesù che predica e Gesù che guarisce. Tutta la giornata era così: predica al popolo, insegna la Legge, insegna il Vangelo. E la gente lo cerca per ascoltarlo e anche perché guarisca gli ammalati. “Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. … Guarì molti che erano affetti da varie malattie. Scacciò molti demoni (Mc 1,32.34). E noi siamo davanti a Gesù in questa celebrazione: Gesù è quello che presiede questa celebrazione. Noi sacerdoti siamo nel nome di Gesù, ma Lui è il Presidente, Lui è il vero Sacerdote, che offre il sacrificio al Padre. Possiamo domandarci se io lascio che Gesù predichi a me. Ognuno di noi: “Io lascio che Gesù predichi a me, o io so tutto? Io ascolto Gesù o preferisco ascoltare qualsiasi altra cosa, forse le chiacchiere della gente, o storie…”. Ascoltare Gesù. Ascoltare la predica di Gesù. “E come posso fare questo, padre? Su quale canale della tv parla Gesù?”. Ti parla nel Vangelo! E questa è un’abitudine che noi ancora non abbiamo: di andare a cercare la parola di Gesù nel Vangelo...
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