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mercoledì 26 novembre 2014

Papa Francesco a Strasburgo visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d'Europa /1 (cronaca, foto, testi e video)


Papa Francesco è partito da Roma poco dopo le otto.
Quattro ore sull’aereo e quattro ore a Strasburgo, divise in due appuntamenti molto impegnativi: la visita al Parlamento Europeo e quella al Consiglio d’Europa e in ciascuno dei due emicicli un importante discorso. Un «tour de force» senza precedenti («una giornataccia» scherza Francesco sull’aereo in volo da Fiumicino) che caratterizza il viaggio pontificio più breve della storia. In aereo Papa Francesco ha salutato così i giornalisti: «Ringrazio voi, questa compagnia. Spero che non sia troppo faticoso: poco tempo, troppe cose, ma nel rientro potremo parlare un po’». «Vi auguro una bella giornata, una giornataccia», dice agli inviati con un po’ d’ironia.

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Il volo Alitalia di Papa Francesco è atterrato all'aeroporto di Strasburgo poco prima delle 10, con qualche minuto di anticipo rispetto all'agenda prevista. Poiché non si trattava di una visita di Stato in Francia, ad attenderlo non c'era il presidente della Repubblica francese Francois Hollande, ma il ministro francese per gli Affari europei Harlem Desir, c'erano anche il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz e altre autorità come il vice presidente del parlamento europeo, Davide Sassoli e l'ex commissario Ue Antonio Tajani

Accompagnato dai cardinali Pietro Parolin, segretario di Stato, Reinhard Marx, presidente della Comece, l'organismo che rappresenta i vescovi europei presso la Ue, e Peter Herdo, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, Papa Francesco ha assistito alla cerimonia dell'alzabandiera con il vessillo Vaticano. Dopo aver ascoltato l'Inno alla gioia, davanti alla folla e dopo il saluto ufficiale al presidente Martin Schulz, il Papa si è diretto al Parlamento per il primo dei due discorsi previsti. 
Il viaggio di papa Francesco in Europa comincia sotto il segno della pace. Il mosaico che il Papa ha voluto regalare al parlamento europeo, infatti, frutto del lavoro degli artisti dello Studio del Mosaico Vaticano, mostra la colomba della pace che ha sullo sfondo il cielo azzurro dell'Europa con le dodici stelle che, come i 12 segni dello zodiaco, rappresentano tutti i popoli europei compresi quelli che ancora non fanno parte dell'Unione.

Dopo aver assistito all'esterno del Parlamento europeo, Papa Francesco è entrato nell'edificio dall'ingresso protocollare e, accompagnato dal presidente Martin Schulz, ha firmato l'albo d'onore degli ospiti illustri al Parlamento europeo e ha scritto: "Auguro che il Parlamento Europeo sia sempre più la Sede dove ogni membro conosca e faccia sì che l'Europa, consapevole del suo passato, guardi con fiducia al futuro, per vivere con speranza il presente".
 

Schulz ha presentato il dono al Pontefice, un libro sulle memorie di Jean Monnet in spagnolo. "Un esemplare unico. 
Ero un libraio di professione, regalo sempre libri" ha detto il presidente del Parlamento parlando in francese. 


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All'interno del Parlamento ha prima salutato a lungo Elma Schmidt, una signora di 97 anni di Francoforte che lo aveva ospitato nel 1986, ai tempi del suo periodo di studio in Germania.
 







È seguito l’arrivo in aula, per l’occasione piena in ogni ordine di posti. Oltre agli eurodeputati, sono presenti il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, quello della Commissione Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio italiano (presidente di turno Ue) Matteo Renzi. Papa Francesco è stato accolto con un applauso lungo due minuti.
Il presidente Schulz ha rivolto alcune parole di saluto, ricordando anzitutto la visita di Giovanni Paolo II nel 1988, che fu “una pietra miliare sulla via della caduta della Cortina di ferro. Oggi, Sua Santità di rivolge ai membri del Parlamento europeo che rappresentano 500 milioni di abitanti e rappresentano la diversità dell’Europa”. L’Ue “sta attraversando una crisi senza precedenti, con una perdita di fiducia enorme. Ma senza fiducia nessuna idea e nessuna istituzione può sussistere. In questo senso le strade dell’Ue e della Chiesa cattolica vanno nella stessa direzione” fondate su pace, solidarietà, sviluppo.
“L’Ue si schiera per il coinvolgimento e contro l’esclusione”: Schulz cita giovani, anziani, migranti. “Sua Santità, le sue parole hanno un’enorme importanza perché si rivolgono a tutti noi, sono pronunciate per tutti noi, perché lei tocca temi universali. Sono parole che offrono orientamento in un’epoca di disorientamento”. “Insieme siamo più forti che da soli”, ha aggiunto Schulz. Il presidente ha quindi affermato, rivolgendosi al Papa: “La sua storia è europea: viene da una famiglia che abbandonò la patria per trovare lavoro in America. Lei è un uomo giunto dall’altra parte del mondo” e sta operando per una riforma della Chiesa e in ambito sociale e civile. Quindi Schulz ha invitato il Papa a intervenire rivolgendosi agli eurodeputati.