Non potevamo certo immaginare che l’incontro di Bose «Beati i pacifici» avrebbe avuto luogo in giorni abitati da rumori di guerra ed efferatezze talmente intensi, diffusi e ripetuti da prefigurare una terza guerra mondiale già in atto, anche se «a pezzi», a puntate, come lucidamente denunciato da papa Francesco.
Sì, l’annuncio della beatitudine evangelica per quanti agiscono per la pace – «Beati coloro che si adoperano per la pace» – spesso ripetuta nella Divina Liturgia ortodossa, non solo continua a interpellare la coscienza di ciascuno e la prassi delle Chiese, ma è chiamato con urgenza a tradursi in prassi capace di rimuovere ostacoli grandi come montagne, di ricreare condizioni di umanità e di giustizia tali da poter far regnare quel minimo di non belligeranza che è preludio alla pace, tra i popoli e nel cuore delle persone.
Il ritrovarsi fraterno di vescovi e studiosi, di monaci e monache, di uomini e donne provenienti da confessioni cristiane e nazioni diverse – accomunati dal desiderio di restare fedeli al Vangelo e al suo messaggio di pace – costituisce un appello alle Chiese a essere fermento di riconciliazione nell’oggi della storia. La speranza della pace annunciata in Cristo, infatti, non è un’utopia inefficace di fronte alla logica del potere e del conflitto, bensì un evento nella storia, che s’incarna ogniqualvolta semplici uomini e donne decidono di agire come «operatori di pace».
Ora, il tema della pace, intrinsecamente legato al Vangelo proclamato e vissuto, è un impegno di sempre: sull’annuncio della pace la Chiesa decide della sua fedeltà al Signore Gesù, il cui nome è pace. Tutto il Nuovo Testamento insiste che Gesù Cristo è la nostra pace, egli è colui che è venuto a proclamare la pace ai lontani e ai vicini. Lo stesso Vangelo viene chiamato nella lettera agli Efesini «la buona notizia della pace»: per questo la pace è il dono per eccellenza del Risorto.
Ma «fare la pace», oggi come sempre, è un’azione a caro prezzo: mai rispondere al male con il male, ma cercare sempre di replicare con il bene, può comportare anche di perdere la propria condizione di pace.
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Visita la pagina XXII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa “BEATI I PACIFICI” (Mt 5,9) Monastero di Bose, mercoledì 3 - sabato 6 settembre 2014 in collaborazione con le Chiese Ortodosse