“Perché cercate tra i morti
colui che è vivo?”
(Luca 24,5)
Il giorno di Pasqua, che Giovanni fa coincidere con la Pentecoste, si scioglie il dilemma della chiesa tra chiusura e ripiegamento da una parte, e fermento di sempre nuova generazione dall’altra.
La chiesa non è il museo delle cere di personaggi incatramati dal ricordo e resi sterili dal tempo, ma grembo gravido di nuove, disturbanti presenze.
La chiesa non è un bunker per i strenui difensori della propria identità, ma campo aperto per i seminatori dell’altrui dignità.
La chiesa non è un covo di nostalgici queruli che guardano all’indietro, ma torre di guardia di sentinelle che scrutano l’orizzonte, con lo sguardo in avanti.
Auguri a tutti noi, allora, perché le nostre esistenze non siano tombe vuote ma sorgenti di vita. Sorgenti di speranza per distribuire futuro.
Sorgenti di coscienza per diffondere responsabilità.
Sorgenti di riconoscenza e gratitudine per seminare gioia e generosità.
Sorgenti di semplicità per liberare schiettezza e autenticità.
AUGURI!
(Aldo Antonelli, 20 aprile 2014)