DONNE NELLA CHIESA,
UNA PRESENZA CHE SI FA SENTIRE
Sono tante. Sono brave. E, sempre di più, sono in posti di responsabilità. «La metà dell’immensa famiglia umana», come le definì Paolo VI nel messaggio alle donne in chiusura del Concilio Vaticano II, si sta facendo largo anche nella Chiesa. Le donne sono il 20 per cento del totale impegnato in Vaticano, il 50 in settori come i Musei vaticani. Ma non è solo questione di numeri.
Le donne si fanno apprezzare per professionalità e competenza. Una “rivoluzione gentile” che poco ha a che spartire con le rivendicazioni di genere. Tanto che, quella che è considerata la prima donna di “potere” in Vaticano, Mary Ann Glendon (oggi membro della Pontificia commissione referente sullo Ior e nel 2000 presidente della Pontificia accademia delle scienze) è sempre stata una accesa antifemminista. «Senza le donne la Chiesa rischia la sterilità», aveva detto papa Francesconel viaggio in Brasile. Aggiungendo, nella sua Esortazione, che «c’è ancora da allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa». Spazi che, in questi anni, le donne stanno conquistando con merito. Come dimostra il caso di Flaminia Giovanelli, esperta di economia e di politiche sociali, che papa Ratzinger promosse, prima laica in un tal ruolo, a sottosegretario del Pontificio consiglio Giustizia e pace. Prima di lei, alla Congregazione dei religiosi, era diventata sottosegretario suor Enrica Rosanna. Responsabilità che le donne mantengono (le è subentratasuor Nicoletta Spezzati) e che anzi allargano ad altri campi. Da quello della comunicazione a quello dell’arte, dove la fanno da padrone. (fonte: Famiglia Cristiana - articolo di Annachiara Valle)
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