Non si può certo dire che questo sia un ennesimo libro sulla famiglia che, in clima di Incontro di Milano, vada ad aggiungersi ad una lunga serie di testi - qualcuno li ha già definiti "troppi" - finiti sugli scaffali delle librerie cattoliche e negli stand milanesi. Perché il card. Martini, da arcivescovo di Milano, del dialogo e dell'attenzione alle famiglie ne aveva fatto un punto di forza irrinunciabile nella sua azione pastorale ancora trent'anni fa.
Le famiglie le incontrava, le ascoltava, condivideva le loro gioie e le loro fatiche; con le famiglie ha pregato, ha spezzato il pane dell'Eucaristia e della Parola; alle famiglie ha parlato, ha scritto senza sosta indirizzando loro alcune delle più belle Lettere pastorali che restano pietre miliari tra l'episcopato italiano, a detta dei laici, ma anche di tanti suoi confratelli che spesso vi hanno trovato spunti preziosi.
Certo, ancora una volta non è un testo di "prima generazione", bensì una raccolta ragionata di numersoi interventi sulla famiglia che abbracciano un arco di quasi vent'anni.
Famiglie in esilio è il titolo scelto cui va aggiunto "ferite, ritrovate, riconciliate" quasi a indicare che non si parli di una famiglia modello - qualcuno direbbe una "famiglia ideale", come è capitato di sentire anche in preparazione all'evento di Milano - ma una "famiglia reale", in carne e ossa, che vive quotidianamente in affanno - anche solo col tempo - quando non è anche lacerata, ferita, ricomposta. Ecco allora l'attenzione di Martini per la situazione cui si trovano oggi a vivere le tante famiglie in un nuovo contesto etico e sociale che diventa la loro forza, ma più spesso la loro debolezza.
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