Vito Mancuso
IL METODO DELLA GIOIA
La nuova prospettiva per riacquisire nuova speranza può consistere solo nell’educazione del cuore.
Chiamatela psicologia o spiritualità o come altro volete, quello che è necessario per guarire il cuore è un’educazione che lo nutra e lo innalzi, orientandolo verso qualcosa di più importante e di più prezioso di sé. Non verso la forza piatta del capitale e dell’applauso che riduce l’essere umano a una sola dimensione ingrossando il suo ego, ma verso la forza verticale del bene e della giustizia che ne sviluppa tutte le grandi potenzialità alleggerendo il suo ego e rendendolo capace di empatia e di relazionalità.
L’educazione del cuore consiste nell’educazione della dimensione emotiva e meta-razionale di ognuno di noi e si raggiunge massimamente tramite il metodo della gioia. Ha scritto sant’Agostino: “L’animo si nutre solo di ciò che gli dà gioia”.
Dicendo gioia, non intendo necessariamente ciò che rende allegri, ma ciò che rende appassionati (per cui si è felici anche se non si ride, come per esempio quando si pratica sport).
Il punto, però, è che oggi nessuno più si occupa dell’educazione del cuore perché ci si occupa solo dell’istruzione della mente. Ovvero: molta istruzione, nessuna educazione.
L’istruzione conferisce conoscenza oggettiva, la quale rafforza il senso dell’io, la sua autostima ma anche la sua egoità, per non dire egocentricità, quindi un potenziale individualismo che non di rado diventa solitudine. Sia chiaro che la dimensione cognitiva è essenziale per il senso compiuto dell’io, ma, se ci si limita a essa, l’io crescerà come una monade racchiusa in una torre che ritiene di dominare ogni cosa dall’alto del suo sapere.
È solo l’empatia condivisa che lo mette in rete, connettendone la psiche con gli altri in quel modo immediato e reale che tocca ed educa il cuore al senso di umanità.
(fonte: Bacheca facebook dell'autore)