"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
Come Maria a Nazareth (Lc 1,39), anche i pastori si mettono in cammino «in fretta» obbedendo all'invito dell'angelo. Disprezzati ed emarginati dalla società religiosa del tempo, i pastori erano considerati la feccia di Israele, peccatori senza speranza di salvezza, vera incarnazione del male, ed erano ritenuti la causa prima - unitamente a pubblicani e prostitute - del ritardato avvento del regno di Dio. «Chi trae un pastore da un fosso dentro al quale è caduto salva un idolatra»; così recita il Talmud, la sapienza rabbinica di Israele. Per il Vangelo, invece, i pastori diventano modelli di fede, ascoltatori e annunciatori della Parola loro affidata, autentici simboli della nascente comunità cristiana. Hanno ascoltato la Parola, l'hanno accolta, hanno creduto, hanno contemplato e, a loro volta, la proclamano. A noi, con Maria, non rimane che accogliere, come tesoro prezioso, la loro testimonianza, «serbando, meditando e confrontando la Parola nel nostro cuore». La conoscenza e la comprensione del Mistero-Progetto di Dio manifestatosi in Gesù avverrà attraverso l'ascolto fedele e orante della Parola del Vangelo. Solo così la nostra conversione - a noi stessi, alla Parola e al Padre - avrà il gusto dell'autenticità, poiché «dove è il nostro tesoro, là sarà anche il nostro cuore» (Lc 12,34).