"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
IV DOMENICA DI AVVENTO ANNO C
Vangelo:
Nell'incontro tra Maria di Nazareth ed Elisabetta vi è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra promessa e compimento. E' un abbraccio tra due donne, simboli di accoglienza, che si salutano e si accolgono. Nella Vergine Maria l'umanità, rimessa in piedi (anastàsa = risorta), si pone nuovamente in cammino. Il nuovo fa visita all'antico che ne è promessa e segno, Dio fa visita al suo popolo e il suo popolo lo riconosce e inizia a danzare (skirtào) di gioia, come il re Davide che, nudo, danza di gioia dinanzi all'Arca di Dio (2Sam 6,1-23). E' Gesù l'Uomo nuovo atteso fin dalla creazione del mondo che finalmente pianta la sua Tenda in mezzo a noi ed in noi, il compimento della promessa fatta da Dio a Mosè nel deserto, quella cioè di rimanere per sempre in mezzo al suo popolo (Es 3,12). Nella piccolezza e nell'umiltà di Maria, il Signore dell'universo va incontro ai suoi figli nell'amore e nel servizio, il Dio che siede sulle nubi e cavalca i cherubini abbandona la sua dimora nei cieli e scende sulla terra per incontrare, abbracciare e servire gli uomini. Finalmente l'Israele rimasto fedele e in attesa, può esultare danzando di gioia indicibile e ritrovando, così, il suo cuore. Lasciamoci, allora, abbracciare dalla Madre del Signore, spalanchiamo il cuore e la vita a Colui che Viene, abbattiamo tutti i muri che ci dividono dai nostri dai nostri fratelli e che la danza abbia inizio.