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sabato 28 dicembre 2024

Quelle stragi di bambini che accadono anche oggi

Quelle stragi di bambini che accadono anche oggi

Oggi, purtroppo, non sono finite le morti e le violenze verso gli innocenti: sarà bene farne memoria, almeno oggi, nel nostro mondo distratto


«Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più» (Mt 2, 18).

Così recita un versetto del Vangelo di Matteo, che rievoca una profezia pronunciata da Geremia, per descrivere lo strazio e il grande dolore per l’uccisione dei bambini di Betlemme dai due anni in giù; è la nota “strage degli innocenti”, perpetrata da Erode per invidia e ira contro il «neonato re dei Giudei», cioè Gesù, come era stato chiamato dai Magi. Immaginiamo lo strazio e “l’inconsolabilità” delle mamme di questi piccoli innocenti di fronte a tale atrocità che aveva loro strappato, in un attimo e all’improvviso, il frutto del loro grembo…
Nel corso della storia dell’umanità questa non è l’unica strage di innocenti, sia per morte cruenta di essi, sia perché hanno subito diverse forme di violenza e sopraffazione fisica e psicologica: pensiamo, per esempio, ai tanti bambini sterminati nei campi di concentramento nazisti dove la cosiddetta “innocenza” tipica di quell’età è stata irrimediabilmente devastata e annientata.
E oggi ci sono ancora le “stragi degli innocenti”? Sì, certo… lo sono quelle che si verificano dove sono in atto delle guerre, lo sono quelle dei bambini ucraini uccisi dalle bombe e dai missili ‘piovuti’ sulle loro case o che vivono nei sotterranei, in preda a paure e incubi, che esprimono nei loro disegni. Lo sono, queste stragi, quelle nei confronti dei bambini palestinesi; lo sono anche nei confronti dei bambini ebrei trucidati nell’eccidio del 07 ottobre 2023: tutte vittime di un’assurda guerra di odio che affonda le sue radici nell’incomprensione e nelle sopraffazioni reciproche fra i due popoli, palestinese e israeliano. Vittime, anche se non con la morte ma soprattutto a livello psicologico/comportamentale, sono quei bambini/e che subiscono abusi sessuali il cui fenomeno si chiama pedofilia; o ancora quelli/e che vengono maltrattati in qualche modo dagli adulti, magari proprio nell’ambito familiare, che dovrebbe essere un rifugio sicuro e protettivo.

Vittime sono i bambini/e che vengono sfruttati nel cosiddetto ‘lavoro minorile’ fenomeno che si verifica in certe parti del mondo; vittime sono i ‘bambini-soldato’, come succede in certi conflitti magari dimenticati… Infanzia negata, infanzia bruciata: possono sembrare frasi retoriche, ma sono cruda realtà, purtroppo!
Vittime sono pure i bambini e le bambine migranti, che approdano, dai barconi, sulle coste dell’Occidente e dell’Italia in particolare, sempre che non anneghino prima nel mare in tempesta (come non ricordare il naufragio di Cutro del febbraio 2023 o quella terribile immagine di Alan Kurdi, il bambino esanime sulla spiaggia, bagnato dalle onde!).
Questa dei migranti è un’infanzia che sbarca con gli occhi pieni di paura, smarrita verso un futuro pieno di incognite; significativa anche della solitudine che provano è l’immagine di quella ragazzina di dodici anni arrivata, unica sopravvissuta, pochi giorni fa, a Lampedusa…

Sì, allora ci sono anche oggi le “stragi degli innocenti”, sia perché i bambini perdono la vita, sia perché feriti nel corpo e nell’anima e si verifica ancora “lo strazio delle madri”! Tornando al Vangelo, ricordando come Gesù avesse una predilezione particolare per i bambini («Lasciate che i bambini vengano a me»), rammentiamo anche il suo duro monito e la sua condanna nei confronti di coloro che fanno del male, irreparabile o meno, ai bambini: «Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare» (Mc 9, 42).
(fonte: Vino Nuovo, articolo di Vezio Zaffaroni 28/12/2024)