GMG Lisbona.
Don Ciotti e il card. Zuppi alla Festa degli italiani
per incontrare i ragazzi che cambieranno il futuro
“Ansiosi, disorientati e carichi di domande, sono così i 65.000 ragazzi arrivati qui in Portogallo e a cui parlerò alla Festa degli italiani. Desiderano la nostra attenzione e soprattutto di accogliere le loro fragilità”. Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, è stato accolto – riferisce Agenpress – da un coro da stadio al suo ingresso a Casa Italia. Ogni anno il sacerdote torinese va nelle scuole e in giro per il mondo dove si sono sviluppati progetti e aperte strutture, incontrando migliaia di ragazzi che hanno tuti una richiesta comune “chiedono ad adulti che siano credibili e veri il diritto di poter essere imperfetti e sono disponibili a giocare la partita della vita, insieme a noi”, spiega Ciotti.
Intanto il fondatore di Libera ha risposto agli attacchi sconsiderati di Salvini e dei media a lui fedeli. “Il mio intervento era una riflessione più ampia di valorizzazione di quella terra”. Don Luigi Ciotti, ospite in collegamento a In Onda su La7, replica alle polemiche sollevate dal ministro Matteo Salvini dopo le dichiarazioni sul Ponte sullo Stretto di Messina. “Non unirà solo due coste, ma certamente due cosche”, aveva detto Don Ciotti, scatenando l’ira del ministro che aveva replicato parlando di “cattivo gusto”, “vergogna” e consigliando di “espatriare” a chi dipinge l’Italia “come mafia, pizza e mandolino”. Ieri sera, quindi, l’intervento del fondatore di Libera in tv: “Il mio intervento – ha chiarito – era una riflessione più ampia di valorizzazione di quella terra. Volevo dire che sarebbe bene che gli investimenti di denaro ci fossero per far ritornare migliaia di giovani nella loro terra, per combattere la povertà assoluta, l’abbandono scolastico. La mia frase? Era mettere al centro le priorità, non dire se è opportuno o meno fare il Ponte. Era come dire con grande rispetto ‘attenzione’, che la storia ci ha già insegnato che non è solo unire due coste, ma certamente ci sono degli interessi, degli affari che rischiano di vedere la penetrazione di giochi criminali. Anni fa ci furono già delle indagini su tentativi di infiltrazioni nei progetti. Era un grido detto con questo spirito, questo rispetto, questa attenzione”.
Molti i temi vicini al vissuto delle nuove generazioni che verranno affrontati alla Festa degli italiani: amore, futuro, sogni, poca fiducia nelle istituzioni, relazioni sbagliate, indifferenza, famiglia, grazie appunto a testimoni significativi, voci del mondo musicale e dello spettacolo vicine ai ragazzi. Non esiste un «percorso netto» nella vita, ogni grande storia è costruita anche su molti fallimenti, errori, ferite, spesso più preziosi anche dei successi. L’importante, in questa incredibile avventura, è esserne sempre «protagonisti», trovare la propria via. E sarà proprio questo il messaggio forte che verrà lanciato ai 65 mila pellegrini tricolore che domani 2 agosto si riuniranno a Lisbona per la tradizionale Festa degli italiani.
A dare la parola a don Luigi Ciotti e al card. Matto Maria Zuppi, padrone di casa in quanto presidente della Cei, sarano i conduttori Carolina di Domenico e Gabriele Vagnato, sul palco con l’attrice Giusy Buscemi, l’insegnante e scrittore Enrico Galiano, la pallavolista della nazionale Cristina Chirichella, l’operatore umanitario Gennaro Giudetti. Si esibiranno LDA, Fiat 131, Carlo Amleto (comico e cantautore, nuova scoperta di Zelig e Bar Stella), Dany Cabras e Mr Pallotta con il loro dj set.
Saranno presenti numerosi vescovi, tra i quali il segretario della Cei, Giuseppe Salvatore Baturi, e, per la diocesi di Lisbona, il vescovo ausiliare Américo Aguiar, che il 30 settembre riceverà la porpora dal Papa.
(fonte: Faro di Roma 02/08/2023)