Intenzione di preghiera per il mese di Gennaio 2023
Preghiamo per gli educatori
Educare alla fraternità: l’ingrediente extra che Papa Francesco chiede agli educatori nel primo Video del Papa del 2023
Nel primo Video del Papa del 2023, Francesco – come ha già fatto più volte nel suo pontificato – pone l’accento sull’importanza degli educatori.
Il Santo Padre chiede di aggiungere una materia nuova di insegnamento: la fraternità, un ingrediente fondamentale nella ricerca di un mondo vicino ai più vulnerabili.
Francesco vuole educatori che siano testimoni credibili, che vedano nella fraternità il cammino migliore per aiutare i più bisognosi.
Il Video del Papa ha appena iniziato il suo ottavo anno consecutivo, pubblicando l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida a tutta la Chiesa cattolica attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Per inaugurare il 2023, Francesco ha scelto di lanciare un messaggio agli educatori con una proposta singolare: “aggiungere una nuova materia all’insegnamento: la fraternità”.
Testa, cuore e mani: testimoni di fraternità
In questa edizione del Video del Papa, Francesco ribadisce l’importanza dell’attività educativa nella sua interezza, perché l’insegnamento va ben oltre il contenuto. Per il Papa, l’educatore è un testimone di fraternità che non mette a disposizione “le sue conoscenze intellettuali, ma le sue convinzioni, il suo impegno vissuto”. In questo modo, gli educatori potranno essere “ascoltati molto più attentamente e saranno creatori di comunità”. “Educare – aveva detto il Santo Padre lo scorso anno rivolgendosi a una delegazione del ‘Global Researchers Advancing Catholic Education Project’ – è rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le mani: in armonia, al punto da pensare quello che sento e faccio; da sentire quello che penso e faccio; da fare quello che sento e penso. È un’armonia”.
Una scuola, un campo di calcio, un insegnante
Il Video del Papa di gennaio – che inizia con la parola fraternità, scritta su una lavagna come se fosse una materia di insegnamento – accompagna la riflessione di Francesco con la narrazione di una storia, ambientata in una scuola. Un ragazzo, emarginato dai suoi compagni durante le partite di calcio, rimane da solo in un angolo fino a quando un insegnante, accortosi del suo disagio, decide di prendersi cura di lui. Non lo fa con le parole, ma con la sua testimonianza di vita: si ferma con lui, giorno dopo giorno, e con passione e costanza gli insegna a giocare. Fino a quando, una mattina, lo ritrova insieme a quegli stessi compagni che prima lo avevano emarginato: sta giocando con loro e, quando segna il suo primo gol, lo dedica proprio all’insegnante, al testimone credibile che lo ha aiutato.
Non dimenticare i più vulnerabili
Frédéric Fornos S.J., Direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha commentato così la prima intenzione di preghiera del 2023: “Ancora una volta, di fronte alle sfide del mondo, Papa Francesco torna a insistere sulla fraternità. È la bussola della sua enciclica Fratelli Tutti. È l’unico cammino per l’umanità, per questo l’educazione è essenziale. Il Papa confida in educatori che siano ‘testimoni credibili’, che possano insegnare la fraternità anziché la competizione. Quando guardiamo Gesù, impariamo che si comunica e si trasmette agli altri solo quello che si vive. Ciò richiede coerenza di vita tra quello che si dice e quello che si fa. È una grazia, per questo ci invita a pregare per riceverla”.
Questo progetto è realizzato grazie alle donazioni, possibili attraverso il sito web.
Guarda il video
Il testo in italiano del videomessaggio del Papa
Vorrei proporre agli educatori di aggiungere una nuova materia all'insegnamento:
la fraternità.
L'educazione è un atto d'amore che illumina il cammino,
perché possiamo recuperare il senso della fraternità, per non ignorare i più vulnerabili.
L'educatore è un testimone che non dona le sue conoscenze intellettuali,
ma le sue convinzioni, il suo impegno vissuto.
Una persona che sa gestire bene i tre linguaggi:
quello della testa, quello del cuore e quello delle mani, armonizzati.
E che sa farlo con la gioia di comunicare.
E saranno ascoltati molto più attentamente e saranno creatori di comunità.
Perché? Perché stanno seminando questa testimonianza.
Preghiamo perché gli educatori siano testimoni credibili,
insegnando la fraternità anziché la competizione e
aiutando in particolare i giovani più vulnerabili.