"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Per scribi e farisei, fedeli custodi della Torah, il "Kelal Gadol ba Torah", il Comandamento più grande, è senza ombra di dubbio l'osservanza dello Shabbat, il riposo del Sabato, il comandamento che anche Dio osserva (Gen 2,1-3). Gesù invece non è d'accordo con loro e afferma con autorità che il più grande dei comandamenti è quello dell'amore, quello che fa di ogni creatura umana un figlio di Dio plasmato a sua immagine e somiglianza. L'amore verso Dio, già codificato dalla Sacra Scrittura nello Shemà Israel
(Dt 6,5), e l'amore verso il prossimo (Lv 19,18), uno dei 613 precetti della Torah, che Gesù però eleva a comandamento e unisce inseparabilmente al primo. I due comandamenti sono in relazione l'uno con l'altro come i due bracci di una stadera ma, in realtà, non sono che un unico comandamento. L'amore verso Dio, origine e fondamento di ogni altro amore, può essere vissuto e mediato solo dall'amore per il prossimo. «Tutta la Legge infatti trova pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso» (Gal 5,14), poiché «Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20)