Papa Francesco, poveri in prima pagina:
nasce il mensile dedicato a clochard e senza fissa dimora
Un mensile interamente dedicato a clochard e senza fissa dimora che gravitano intorno al Vaticano, alle grandi basiliche romane e alla Stazione Termini. Lo vuole papa Francesco come "ulteriore segno di attenzione fraterna e di concreta solidarietà verso i più bisognosi dentro e fuori Roma", filtra dai Sacri Palazzi d'Oltretevere in continuità con quanto il pontefice ha già fatto per aiutare i più deboli facendo allestire intorno al colonnato di piazza San Pietro ambulatori medici, locali con docce, sartoria, lavanderia, barberia e dormitori in sedi di proprietà della Santa Sede. Il tutto attraverso il braccio operativo della Penitenzeria Apostolica guidata dal giovane cardinale Konrad Kravjewskj, il quale, sempre su input papale, è solito anche organizzare tour culturali nei Musei Vaticani, Cappella Sistina compresa, esclusivamente dedicati ai senza fissa dimora, perché - come lo stesso porporato ha spiegato più volte in passato - "chi vive nel bisogno, chi non ha casa né da mangiare, né da bere, vale a dire i cosiddetti ultimi, che ultimi non sono agli occhi di Dio, necessitano anche di cultura e di vedere da vicino le bellezze artistiche".
Ed è proprio grazie a questa impostazione culturale che papa Francesco - spiegano i suoi più stretti collaboratori - ha chiesto ad Andrea Monda, il direttore dell'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede ritornato da qualche giorno in edicola con una nuova veste grafica, di redigere anche un supplemento mensile riservato solo ai più deboli, a quanti vivono ai margini delle strade e della piazze. A quanto si è appreso dietro le quinte vaticane, tutta la redazione del giornale pontificio ha accolto con entusiasmo l'invito del Pontefice, pur essendo stata impegnata nei giorni scorsi nel trasloco della redazione dalla storica originaria sede dentro le mura vaticane, lungo la via del Pellegrino, al Palazzo Pio dove c'è anche la sede della Radio Vaticana, all'inizio di via della Conciliazione.
Il progetto, comunque, procede senza soste, e a quanto si è appreso alcuni numeri zero sarebbero stati già varati con editoriali dedicati alle fasce sociali più deboli, rubriche sui "dimenticati", soprattutto storie personali ed esempi di riscatto. Individuato anche il possibile nome della testata, "Insieme", in perfetta sintonia con i più recenti interventi di papa Francesco incentrati sulla necessità di superare l'attuale pandemia mondiale lavorando "solo insieme" e in spirito di servizio fraterno, come disse lo scorso 27 marzo in solitudine in piazza San Pietro e come ha scritto nella nuova enciclica "Fratelli tutti!".
Il progetto editoriale si arricchirà di altri due importanti elementi, anche se in Vaticano non ne negano le difficoltà attuative. Vale a dire far collaborare al mensile alcuni clochard in veste di giornalisti e di affidare la distribuzione del giornale - in aggiunta alle copie in edicola - gruppi di senza fissa dimora che potranno venderlo in piazza San Pietro, nelle basiliche e nelle parrocchie interessate. L'iniziativa dovrebbe essere supportata dalla Caritas e dalla stessa Penitenzeria.
Vedi anche i post precedenti:
- Un altro pensiero di Papa Francesco per i più bisognosi: a San Pietro, dopo barberia e docce, da oggi un poliambulatorio medico.
- La “carezza” di Papa ai 150 senzatetto alla Sistina "Benvenuti nella casa di tutti, la vostra casa dove le porte sono sempre aperte per tutti” (cronaca, interviste, foto e video)
- «Signore, non lasciarci in balia della tempesta. E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi”» Papa Francesco - Preghiera straordinaria - Adorazione e benedizione Urbi et Orbi 27/03/2020 (foto, testi e video)