Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 8,27-35
Più chiare di così le condizioni per la sequela non possono essere: <<Se qualcuno vuole venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua!>>. Gesù così dicendo ci esorta a mettere in discussione le nostre idee sul suo messianismo, a rinnegare le immagini di Dio che abbiamo dentro e che ci siamo costruite, ad abbandonare i nostri idoli per accogliere Lui, il crocifisso, come immagine vivente dell'unico e vero Dio. <<La comunità cristiana deve imprimersi bene nel cuore che il suo Messia è il Crocifisso>> (cit.). Per Pietro (e per tutti) la scelta di Gesù è follia per lui è scandaloso e diabolico che un Messia venga sconfitto e ucciso, tanto che tenta di "esorcizzare" ('epitimàn) il suo Signore. Egli è l'icona di quanti, nella Chiesa, non riusciamo a fare nostro questo "passaggio", l'esodo dall'idolo costruito dalle nostre mani al Dio Vivente. E' la lotta perenne contro le tentazioni del potere che Gesù ha affrontate e vinte nel deserto. E' il satana che siamo chiamati a vincere con l'aiuto dello Spirito se realmente vogliamo seguire Gesù. E' scegliere il Signore, il Crocifisso, il Risorto, che ancora oggi è <<scandalo per i giudei (o per i cristiani) e follia per i pagani>> (1Cor 1,23), come Parola Vivente del Padre, senza avere la pretesa - come fa Pietro - di tracciare il cammino, e seguirlo veramente, come discepoli, con tutta la nostra vita.