Omelia p. Gregorio Battaglia
- V Domenica di Pasqua / B -
29/04/2018
Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
Quel Signore Gesù che abbiamo confessato e cantato come Colui che ha vinto la morte, Lui il Risorto, il Vivente, Colui che è in mezzo a noi, anche se non lo tocchiamo, ma la sua presenza è reale, non è solo un pio desiderio, è presente all'interno dei nostri cuori, perché ciò che ci spinge ad incontrarlo l'attrazione che Lui esercita dentro di noi, la presenza del suo Spirito che ci spinge, che ci anima; ed è questa Parola che ci è stata proclamata che sta ancora a dirci che il Signore parla ad ognuno di noi, tende a rivolgersi ad ognuno di noi. In questa quinta domenica di Pasqua Lui si rivolge ad ognuno di noi e vuole parlarci, quasi sussurrare ad ognuno di noi "Io sono la vite, voi, tu sei un tralcio legato a me" e ce lo vuole dire, quasi sussurrandole queste cose perché noi prendiamo coscienza che ormai la nostra vita è strettamente legata a Lui e Lui si è coinvolto con noi e non si tira più indietro, è coinvolto con ognuno di noi, le nostre sofferenze sono le sue, le nostre gioie sono le sue ...
Credo che sia bello ripensare la nostra vita cristiana non come un cammino che ci deve far salire verso il Signore, ma invece come un itinerario in cui ci lasciamo attrarre pienamente da Lui ...
Se il nostro rapporto tra noi e Lui è simboleggiato da questa unica vite e tutti i tralci legati a Lui, allora immaginate questa scena: Lui e noi tutti innestati in Lui, ma allora sì, è vero che tra noi e Lui c'è questo rapporto intimo..., ma tra di noi che rapporto c'è?... allora io, non solo non sono diverso da te, ma tra me e te c'è la stessa vita che circola, ma allora siamo una cosa sola? proprio così, siamo una cosa sola! ...
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