Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mt 28,16-20
La pericope è la parte finale del Vangelo di Matteo, dove l'evangelista sintetizza armonicamente tutti i temi sviluppati nella sua opera. Gesù ha terminato la sua missione fra gli uomini ed ora affida ai suoi discepoli il compito di proseguire il cammino da lui iniziato. Quello che il Signore ha offerto ad Israele i suoi discepoli adesso sono chiamati ad offrirlo a tutti i popoli, a cominciare proprio dalla violenta e disprezzata "Galil ha-Goyim- la Galilea delle genti", regione di ribellione, emarginazione e sofferenza, troppo lontana dalla santità di Gerusalemme e del Tempio. Là ci precede e là lo vedremo, sul monte che egli ci aveva comandato, il monte dove il Signore Gesù ha presentato il progetto d'amore del Padre proclamando le Beatitudini (5,1-8,1), "il monte dove abbiamo fatto esperienza di lui come l'Emmanuele - il Dio-con-noi, perché in tutti possa compiersi ciò che in Gesù si è già compiuto"(cit). Come Chiesa allora siamo chiamati ad incarnare nella nostra storia, ogni giorno, tutto quello che Gesù ha detto e compiuto, nonostante il nostro limite, nonostante il nostro tradimento, nonostante il dubbio che la via scelta dal Signore sia quella giusta, la via dell'amore a perdere, anche per il nemico, la via dell'amore che non si impone mai, un amore che si offre fragile ed inerme nelle mani degli uomini, un amore che si lascia inchiodare sul legno della croce consegnandosi alla morte perché tutti potessimo vivere della Vita di Dio, la sua Vita, la Vita Eterna, " LeOlam va'Ed "- in eterno e per sempre.