17 DICEMBRE 2016
Il Papa fa la prima colazione con otto senzatetto
Nel giorno dell'80° compleanno invitati a Santa Marta alcuni clochard
che dormivano all'aperto nei dintorni di San Pietro
che dormivano all'aperto nei dintorni di San Pietro
Dall'Osservatore Romano |
A porgere per primi gli auguri al Papa per i suoi 80 anni sono stati stamane alcuni senzatetto arrivati nella Casa Santa Marta, dove Francesco li ha accolti, invitandoli poi a fare colazione con lui. Ad accompagnarli mons. Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio. Parole di affetto, stima, simpatia, incoraggiamento e gratitudine sono arrivate a Papa Francesco da personalità e persone semplici di tutto il mondo. Quasi 50 mila gli auguri di compleanno giunti via posta elettronica, in numerosissime lingue, più di mille anche in latino.
Tre mazzi di girasole: primo regalo della giornata per il Papa da otto senzatetto, che gravitano intorno a San Pietro, quattro italiani, due rumeni, un moldavo e un peruviano, accolti con calore da Francesco, che ha offerto loro dei dolci argentini. Tante nel mondo le iniziative benefiche a sottolineare questo evento, nello spirito di Francesco, sempre accanto ai poveri. In molte mense di Roma è offerto a nome del Papa un dolce di compleanno, così anche ai rifugiati ospiti dal Centro Astalli, e in vari dormitori viene dato un piccolo dono, con un’immagine ricordo del Natale. Dall’Unitalsi sono arrivati a Francesco 5 buoni per un viaggio a Lourdes, da destinare ad una famiglia di cristiani perseguitati. Nella città natale di Francesco, a Buenos Aires, festa ovunque nelle grandi chiese dei quartieri residenziali e nelle piccole cappelle delle bindoville della sperduta periferia.
... (Radio Vaticana)
Papa Francesco ai Cardinali dice:
"Chiedo una vecchiaia gioiosa e feconda"
Celebrando la messa nella cappella Paolina coi cardinali residenti a Roma, nel giorno del suo compleanno, Papa Francesco ha insistito sulla necessità e la grazia di fermarsi e fare memoria. Al termine ha ringraziato per gli auguri e scherzato sulla vecchiaia.
Speriamo che la mia vecchiaia sia sede di saggezza
Una parola, soggiunge, che “spaventa”. Riferisce così di un prelato, mons. Cavaliere, che gli ha regalato in questi giorni il De senectute di Cicerone. “Una goccia in più”, commenta scherzando. Poi aggiunge una riflessione:
“Ricordo quello che ho detto a voi il 15 marzo [2013], nel nostro primo incontro: ‘La vecchiaia è sede di saggezza’. Speriamo che anche per me sia questo. Speriamo che ci sia così!”.
Chiedo una vecchiaia gioiosa e feconda
Cita poi un passo di un autore latino che parlava della vecchiaia che ti arriva addosso “con passo silenzioso”:
“E’ un colpo! Ma quando uno la pensa come una tappa della vita che è per dare gioia, saggezza, speranza, uno ricomincia a vivere. E mi viene in mente anche un’altra poesia che vi ho citato quel giorno a voi: «La vecchiaia è tranquilla e religiosa» – «Es ist ruhig, das Alter, und fromm» [Hölderlin]. Pregate perché la mia sia così: tranquilla, religiosa e feconda. E anche gioiosa".
Guardare sempre al nostro cammino di fede
Prima del pensiero sul suo compleanno, il Papa – nell’omelia – si era soffermato sul passo del Vangelo odierno che parla della genealogia di Gesù. Un passo, ha osservato, che fa pensare alla “grazia della memoria”, la grazia di “non dimenticare”:
"E’ proprio dell’amore il non dimenticare; è proprio dell’amore l’avere sempre sotto gli occhi tanto, tanto bene che abbiamo ricevuto; è proprio dell’amore guardare la storia: da dove veniamo, i nostri padri, i nostri antenati, il cammino della fede… E questa memoria ci fa bene, perché rende ancora più intensa questa vigilante attesa del Natale".
Questa, ha ripreso, è la grazia di oggi: "fare memoria" e ricordarsi, leggendo il passo del Vangelo di oggi, che "c'è una storia di grazia", ma pure "una storia di peccato":
"Qui, nella storia della salvezza ci sono grandi peccatori, in questa genealogia (cfr Mt 1,1-17), e ci sono dei santi. E anche noi, nella nostra vita, troveremo lo stesso: momenti di grande fedeltà al Signore, di gioia nel servizio, e qualche momento brutto di infedeltà, di peccato che ci fa sentire il bisogno della salvezza. E questa è anche la nostra sicurezza, perché quando noi abbiamo bisogno di salvezza, noi confessiamo la fede, facciamo una confessione di fede: 'Io sono peccatore, ma Tu puoi salvarmi, Tu mi porti avanti'. E così si va avanti nella gioia della speranza".
La vita cristiana è un cammino verso l’incontro con Gesù
Nell’Avvento, ha detto ancora, “abbiamo incominciato a percorrere questo cammino, aspettando in vigilante attesa il Signore”. Oggi, ha soggiunto, “ci fermiamo, guadiamo indietro, vediamo che il cammino è stato bello, che il Signore non ci ha delusi, che il Signore è fedele”. Di qui l’esortazione ad andare avanti:
"E questa è la vita cristiana: vai avanti, verso l’incontro definitivo. Questo cammino di tanta intensità, in vigilante attesa che venga il Signore, non ci tolga mai la grazia della memoria, di guardare indietro tutto quello che il Signore ha fatto per noi, per la Chiesa, nella storia della salvezza. E così capiremo perché oggi la Chiesa fa leggere questo passo che può sembrare un po’ noioso, ma qui c’è la storia di un Dio che ha voluto camminare con il suo popolo e farsi, alla fine, un uomo, come ognuno di noi".
Stare tranquilli, fidarsi del Signore senza lamentele
Che il Signore ci aiuti a riprendere questa grazia della memoria, ha concluso il Papa, e se ci sembra che abbiamo “tanti problemi”, ricordiamoci di stare tranquilli, di andare avanti con fiducia:
"L’autore della Lettera agli Ebrei ha una frase bellissima per le nostre lamentele, bellissima: 'Stai tranquillo, ancora non sei arrivato a dare il sangue' (cfr 12,4). Anche un po’ di umorismo, da parte di quell’autore ispirato, per aiutarci ad andare avanti. Il Signore ci dia questa grazia".
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Servizio CTV
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L'omelia integrale
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Concelebrazione eucaristica completa
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Ecco alcune immagini della giornata del 80°compleanno di Papa Francesco