Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 22,14-23,56
E Gesù è da sempre e per sempre 'il Veniente', colui che si manifesta al mondo in povertà, umiltà e mitezza. Per questo subisce il rifiuto. In un mondo dominato dal potere del danaro e dalla violenza delle armi, un Messia che manifesta la sua gloria nella piccolezza, spezzando la sua vita nel servizio agli ultimi, agli scarti dell'umanità, genera solo il rigetto, l'espulsione, come un organismo rifiuta ed espelle da sé un corpo estraneo. La nostra salvezza starà nell'accogliere nella nostra vita 'colui che viene', la nostra fede nell'accettarlo così com'è: umile, povero e indifeso, perché solo così e non in altro modo egli stabilisce il suo Regno. Solo allora potremo anche noi intonare, insieme alla moltitudine dei discepoli il salmo 118 (Lc 19,38), proclamare col salmista che "La pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi."