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lunedì 20 gennaio 2014

Visita di Papa Francesco alla parrocchia romana Sacro Cuore di Gesù - (cronaca, foto e video)


Una parrocchia del centro di Roma ma rappresentativa di quelle "periferie esistenziali" che tanto a cuore stanno a papa Francesco. 
Alle 16 è giunto alla parrocchia romana Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio, in via Marsala, accolto dagli applausi della folla, e ricevuto dal vicario di Roma, cardinal Agostino Vallini, e dal parroco don Valerio Baresi. La parrocchia, voluta da San Giovanni Bosco e affidata ai Salesiani, è molto attiva nell’assistenza ai poveri, ai senza dimora che gravitano intorno alla Stazione Termini e ai rifugiati.

Presenti nella parrocchia anche il cardinale Giuseppe Versaldi, capo della Prefettura degli Affari economici, diacono della basilica, e l'arcivescovo Mario Toso, salesiano, segretario di Giustizia e Pace. 

Il pontefice è arrivato a bordo della Ford Focus che usa abitualmente per spostarsi nell'area di Roma. Migliaia i fedeli che, nonostante la pioggia, lo hanno accolto davanti alla chiesa retta dai Salesiani: faceva bella mostra di sé anche uno striscione con una scritta in tipico gergo romano, «Bella Frà». Il Papa si è intrattenuto a lungo a salutare la folla, prima di entrare nell'edificio parrocchiale nel cortile dell'oratorio. Il Papa ha rivolto loro alcune parole di saluto e di ringraziamento, parlando per alcuni istanti sotto la pioggia. 
«Buon pomeriggio. Grazie tante dell'accoglienza e del calore. Anche di questa acqua benedetta - ha affermato indicando l'acqua che cadeva dal cielo -. Che il Signore ci benedica tutti con quest'acqua». «Io vorrei stare qui con voi alcune ore - ha proseguito - e chiedere che il Signore ci aiuti ad andare avanti con le nostre cose». «Pregate per me, ne ho tanto bisogno», ha poi aggiunto il Papa, prima di entrare nei locali parrocchiali per l'incontro con i poveri e i senza fissa dimora, accompagnati dai volontari della parrocchia retta dal Salesiani.

Dopo il saluto del parroco, papa Bergoglio si è recato in una stanza con una sessantina di senza fissa dimora... 
"... nei momenti in cui la notte è più oscura, e sapete perché in quei momenti la notte è più oscura? perché è vicina l'aurora... conservare la speranza, la speranza non delude mai!..."


"... Qui si trova un'aria di gioia, grazie tante della testimonianza..."

e poi in una seconda stanza per incontrare un centinaio di giovani rifugiati che collaborano all’interno del Sacro Cuore, alcuni di loro diventati volontari. Infine il saluto ai bambini battezzati nell’anno con i loro genitori, gli sposi novelli e le giovani famiglie. 
Altro momento molto toccante, secondo quanto raccontato dal parroco don Valerio, l'incontro con le persone senza fissa dimora: "Si percepiva proprio una sintonia tra il Papa e i poveri si capiva che le persone si sentono da lui comprese, ascoltate, capite e amate. Per questo può permettersi di dire anche ai poveri, come ha fatto, di vivere nella speranza e di non scoraggiarsi mai".

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Prima della messa, un senzatetto e un rifugiato sono stati anche tra le cinque persone confessate dal Papa, insieme a una religiosa e due giovani scelti tra i tanti della parrocchia.
Il papa ha salutato i malati e le comunità religiose che vivono nella casa e poi ha incontrato i circa 200 giovani che frequentano il Sacro Cuore.
Nell'incontro a porte chiuse con circa 200 giovani, il Papa si è così rivolto loro: "Lasciatevi colpire dalle vostre ferite. Tutti abbiamo delle ferite ma chiamate le vostre ferite per nome altrimenti non potrete capirle e superarle".
Papa Francesco intorno alle 18 ha celebrato la S. Messa.
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Non si è risparmiato nel voler salutare i parrocchiani, uno ad uno, baciando e abbracciando i bambini.
Il ritorno in Vaticano dopo quattro ore di visita e dopo essersi soffermato con tutte le realtà parrocchiali.

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