Da un convegno dell'INMP in Etiopia, l'allarme sulle "malattie della povertà": uccidono milioni di bambini, anche se per curarle basta poco.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, al termine del summit mondiale sui Millennium Development Goals (New York 20-22 settembre 2010), ha dichiarato che verranno stanziati 40 miliardi di dollari per la salvaguardia dell’infanzia e della maternità. In questo modo saranno salvate 16 milioni di vite.
È il tentativo immediato della comunità mondiale di drenare la sensazione di parziale sconforto, all’indomani della pubblicazione dei risultati. Degli obiettivi prefissati per il 2015, infatti, pochi viaggiano a livelli accettabili mentre la maggior parte migliorano a un tasso troppo flebile per raggiungere il traguardo. A leggere il rapporto dell’ONU che fotografa gli otto anni (lo studio arriva fino al 2008) trascorsi dalla solenne promessa di 192 stati membri dell’ONU di partecipare attivamente allo sradicamento della povertà del mondo, si rimane spaesati. Da una parte si comprende che siamo in drammatico ritardo. Dall’altra si ha la netta percezione che basterebbe poco per acquisire velocità.
Leggi tutto: Un bicchiere d'acqua per salvarliLa comunità scientifica internazionale si è data appuntamento dal 9 al 12 Novembre 2010 in Etiopia per presentare le esperienze e le acquisizioni ottenute nel lavoro sulle malattie infettive e dermatologiche nelle popolazioni escluse dai benefici del progresso scientifico e dall’accesso ai servizi sanitari. Con l’intento di sviluppare un dibattito e raccogliere proposte su come fornire cure mediche ad alta efficacia e basso costo.
Leggi il Comunicato Stampa IV Congresso Internazionale DERMATOLOGICAL CARE FOR ALL (pdf)Vedi anche il nostro post del 23 settembre: Il vertice dell'Onu sulla povertà
