Il fatto che la squallida iniziativa di un gruppetto di internauti ticinesi – la creazione di un sito xenofobo che paragona i lavoratori frontalieri italiani ai “ratti” da cui ci si deve liberare – abbia trovato tanta eco nei media nostrani è il sintomo non della rilevanza della vicenda, bensì del nervo scoperto nell’opinione pubblica e nella coscienza collettiva italiana. Se infatti sono altri – che per di più parlano un dialetto molto simile a quello di molti “padani” – ad applicare agli italiani i beceri stereotipi che ogni giorno sentiamo usare verso gli stranieri che vivono e lavorano in mezzo a noi, allora troviamo motivo di scandalo e di indignazione. Troppo spesso ci dimentichiamo che ogni “nord” è sempre il “sud” rispetto a una terra più a settentrione e che, a furia di concepire il mondo come una guerra tra “noi” e “gli altri”, finiamo per trovarci osteggiati da “altri” che non sono quelli che volevamo noi...