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martedì 23 maggio 2023

Marcia della pace: in 10mila da Perugia ad Assisi per un “mondo più umano”


Marcia della pace: in 10mila da Perugia ad Assisi per un “mondo più umano”

Sono stati circa diecimila, secondo gli organizzatori, i partecipanti all’edizione speciale di ieri (domenica 21/05/2023) della Marcia della pace e della fraternità da Perugia ad Assisi. “Per la pace, con la cura - Trasformiamo il futuro! - Costruiamo assieme un mondo più umano”: sono stati questi gli slogan gridati e portati con gli striscioni lungo i circa 25 chilometri del percorso fra le due città umbre. Un corteo che quest’anno ha puntato tutto sulle giovani generazioni: la "marcia dei giovani" - appunto - come l'ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore della PerugiAssisi


Sono stati circa diecimila, secondo gli organizzatori, i partecipanti all’edizione speciale di ieri (domenica 21/05/2023) della Marcia della pace e della fraternità da Perugia ad Assisi. “Per la pace, con la cura – Trasformiamo il futuro! – Costruiamo assieme un mondo più umano”: sono stati questi gli slogan gridati e portati con gli striscioni lungo i circa 25 chilometri del percorso fra le due città umbre. Un corteo che quest’anno ha puntato tutto sulle giovani generazioni: la “marcia dei giovani” – appunto – come l’ha definita Flavio Lotti, coordinatore del Comitato promotore della PerugiAssisi.


“Un giorno straordinario – ha commentato Lotti – quello della terza marcia PerugiAssisi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, eppure una giornata nuova, speciale, dedicata al protagonismo delle giovani generazioni, di tantissimi bambini e bambine, ragazzi e ragazze, giovani che dall’infanzia all’università si sono ritrovati lungo la strada che da Perugia porta ad Assisi per dare voce alla pace e al proprio desiderio di cambiare il futuro. Insieme con Papa Francesco da Assisi rilanciamo l’impegno per realizzare un grande patto educativo che ci possa davvero aiutare a far crescere una nuova generazione di architetti, di artigiani, di costruttrici e costruttori di pace. Il mondo e tutti quanti noi ne abbiamo davvero bisogno”.
Una manifestazione supportata da 119 scuole e 71 università italiane che hanno aderito alla rete per la pace. Al corteo hanno preso parte anche 280 realtà associative e 150 gli enti locali da tutta Italia.
Arrivando nella piazza delle basiliche francescane del Sacro Convento ad Assisi, il corteo è stato accolto dal saluto inviato da Papa Francesco, introdotto dal vescovo della diocesi assisana, mons. Domenico Sorrentino.
Il Santo Padre ha rinnovato il suo “vivo apprezzamento per quanti desiderano costruire ponti di speranza, di dialogo e di riconciliazione, garantendo alle generazioni future un mondo più umano e fraterno” e poi, “in questo particolare tempo segnato da dolorosi conflitti”, c’è il richiamo del Papa all’“esemplare testimonianza di Francesco d’Assisi”, perché sia per tutti “un impellente invito a non esitare e farsi ovunque strumenti di pace”.


Nella città francescana è stato anche siglato il “Patto di Assisi”, sottoscritto dai rettori della Rete delle università italiane per la pace, dei dirigenti scolastici della Rete nazionale delle scuole di pace e dei sindaci del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. Dal palco della Rocca di Assisi, dove la manifestazione si è chiusa, tra le voci intervenute c’è stata anche quella del presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Gianfranco Pagliarulo, che ha attualizzato per i più giovani i valori della Costituzione, che proprio quest’anno compie 75 anni. “Il sogno – ha detto -, questo vogliamo essere oggi nel momento più grave che attraversa l’Italia, l’Europa e il mondo dal dopoguerra. Perché mai come oggi spira il vento bruciante delle armi, delle bombe, delle distruzioni, degli eccidi. Ha proprio ragione Papa Francesco quando parla di terza guerra mondiale a pezzi. Proprio oggi assistiamo a un colossale riarmo, attenzione: come avvenne in preparazione di entrambe le guerre mondiali. Non c’è solo l’Ucraina: c’è guerra a Gaza e nei territori occupati, c’è il Sudan, ci sono la Siria, la Libia, il Myanmar, le terre dei curdi e tanti altri luoghi vicini e lontani. Ha scritto il cardinale Zuppi: occorrono artigiani e architetti di pace e di fraternità. Qui ed ora noi siamo questo, perché la Costituzione sia pienamente attuata”.
(fonte: SIR, articolo di Daniele Morini 22/05/2023)

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