Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



sabato 2 marzo 2019

Per l'Onu l'Italia viola i diritti umani dei migranti e le norme internazionali.

Migranti, l'Onu: 
"L'Italia viola i diritti umani e obblighi internazionali". 
E cita gli attacchi di Salvini a Saviano

Gli "special rapporteurs" delle Nazioni unite esprimono preoccupazione per i ripetuti episodi di xenofobia e per gli attacchi del governo alle Ong e ai difensori dei diritti degli immigrati.


"Riconosciamo il ruolo importante ed esemplare che l'Italia ha giocato salvando i migranti in mare negli ultimi anni e riconosciamo le sfide del paese in assenza di una politica globale dell'Unione europea di solidarietà con gli Stati membri alle frontiere esterne dell'Unione europea. Tuttavia, crediamo che queste circostanze non possono essere usate come una giustificazione per violare i diritti umani dei migranti e mancare di rispetto agli obblighi internazionali".

Per gli 'Special rapporteurs' dell'Onu, dunque, l'Italia viola i diritti umani dei migranti e le norme internazionali. Conclusioni dell'ultima relazione che adesso pone l'Italia sotto la cosiddetta "revisione universale periodica" dell'Alto commissariato per i diritti umani. Una posizione particolarmente imbarazzante alla luce del fatto che da pochi mesi il nostro Paese è entrato a far parte del Consiglio Onu sui diritti umani per i prossimi tre anni.

Gli esperti delle Nazioni unite esprimono grande preoccupazione per la situazione italiana sui temi della criminalizzazione dei migranti, sul razzismo dilagante e sugli attacchi che arrivano dal governo ai difensori dei diritti umani, dalla campagna contro le Ong ai giornalisti e agli opinionisti impegnati in questo settore e citano esplicitamente il caso di Roberto Saviano. "Diversi difensori dei diritti umani che difendono i diritti dei migranti - si legge nella relazione - sono stati anche sottoposti ad attacchi verbali e minacce, in particolare sui social media. Roberto Saviano, scrittore e difensore dei diritti umani, che è sotto la protezione della polizia da più di dieci anni per il suo giornalismo investigativo e per aver pubblicamente denunciato la criminalità organizzata in Italia, ha ricevuto minacce verbali da parte del ministro dell'Interno relativo alla possibile perdita della protezione subito dopo aver espresso le sue critiche sulla politica anti-immigrazione del governo".

Teramo, uomo urla a Salvini: 
''Leva scorta a Saviano''. Il ministro dal palco: ''E chi è Saviano?''
Guarda il video

Gli Special rapporteurs esprimono parere negativo sul "rifiuto di consentire lo sbarco alle navi Ong, come così come le navi appartenenti alla Guardia costiera italiana, nei porti italiani. Inoltre, abbiamo anche ricevuto informazioni riferite alle implicazioni negative del applicazione del nuovo decreto sull'immigrazione e la sicurezza sui diritti di migranti, comprese le vittime o potenziali vittime della tratta di persone". E sottolineano altrettanto negativamente le parole di Luigi Di Maio che ha etichettato le Ong come "taxi del mare" e quelle di Matteo Salvini che ha descritto gli operatori umanitari come "vicecontrabbandieri. " Questo racconto - aggiungono - è stato amplificato dai media ostili diffondendo rapporti falsi e accusando le Ong di aiutare e favorire i contrabbandieri e i trafficanti".

"Come conseguenza della campagna diffamatoria contro le Ong - si legge ancora nella relazione - le organizzazioni hanno assistito a una drastica riduzione delle donazioni pubbliche e private, che sta presumibilmente influenzando la loro operabilità sia in mare (ricerca e salvataggio operazioni) ea terra (fornendo protezione e assistenza salva-vita a migranti), aumentando le vulnerabilità dei migranti alla tratta e ad altre forme di sfruttamento".

Lo scorso anno l'Italia è stata destinataria di altre cinque comunicazioni su casi relativi a discriminazioni, razzismo e xenofobia ma non ha mai risposto. Davanti a queste nuove contestazioni gli ispettori concludono: "In attesa di una risposta, invitiamo a prendere tutte le misure provvisorie necessarie ad interrompere le presunte violazioni e impedire la loro ripetizione".
(fonte: Repubblica, articolo di ALESSANDRA ZINITI del 02/03/2019)