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venerdì 8 marzo 2019

8 marzo al Quirinale Mattarella: «Le donne sono protagoniste preziose e imprescindibili per progettare i tempi nuovi che ci attendono» - «Lo sfruttamento sessuale delle donne è una pratica criminale purtroppo diffusa. Si tratta dell'infame schiavitù del nostro secolo».


8 marzo. Mattarella:
«Le donne sono protagoniste preziose e imprescindibili 
per progettare i tempi nuovi che ci attendono»


È stata celebrata al Palazzo del Quirinale la Giornata Internazionale della Donna, dedicata quest'anno al tema "Mai più schiave".

La cerimonia, trasmessa in diretta da Rai1 e condotta da Nicole Grimaudo, si è aperta con la proiezione di un filmato prodotto da Rai Cultura seguito dall'intervento della giornalista e scrittrice Anna Pozzi sul tema della tratta di esseri umani.

La conduttrice ha intervistato due ragazze vittime della tratta e il Maggiore Pilota Ilaria Ragona, in occasione dei 20 anni dall'introduzione del servizio militare femminile. Ha quindi portato la sua esperienza il Sostituto Procuratore presso il Tribunale ordinario di Catania, Lina Trovato, specializzata nelle indagini contro il traffico di esseri umani. La cerimonia è proseguita con l'intervento del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Spadafora.

Nel corso della celebrazione la cantante Simona Severini ha eseguito i brani "Freedom" e "Futura".

Al termine il Presidente della Repubblica ha pronunciato un discorso.

In precedenza, nella Sala degli Specchi, il Presidente Mattarella e il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Marco Bussetti, avevano consegnato i premi agli studenti vincitori del concorso nazionale dal titolo "Mai più schiave", promosso dal MIUR.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, rappresentanti del governo, delle istituzioni, della politica, della cultura e della società civile.

Al femminile, come di consueto, la Guardia d'Onore del Palazzo del Quirinale.


Guarda il video della cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso nazionale promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal titolo “Mai più schiave”



(fonte: Presidenza della Repubblica)

8 marzo. Mattarella: 
lo sfruttamento sessuale della donna è schiavitù. E si commuove

Le parole di due ex vittime della tratta commuovono il pubblico. Il Capo dello Stato: è l'infame schiavitù del nostro secolo

Le ex vittime di tratta raccontano la loro storia al Quirinale (frame dalla diretta Rai Uno)

C'è ancora una schiavitù moderna. È quella che caratterizza le donne vittime di sfruttamento sessuale. Donne di cui si approfittano uomini di ogni età e censo; vittime non meno di quelle che vengono uccise per mano di compagni e mariti. Il grado di civiltà di un Paese, ricorda infatti il presidente della Repubblica durante le celebrazioni per l'8 marzo al Quirinale, si misura infatti dalla condizione della donna in quella società. Davanti ad un platea in maggioranza femminile, il capo dello Stato sottolinea come «lo sfruttamento sessuale delle donne è una pratica criminale purtroppo diffusa. È bene chiamare questa condizione con il nome appropriato: schiavitù. Si tratta dell'infame schiavitù del nostro secolo». La domanda di «prostitute schiave» è infatti alimentata «da uomini, di ogni età e censo, che approfittano di queste povere donne, indifferenti davanti alla violenza, alla riduzione in schiavitù, spesso anche di fronte alla minore età delle ragazze. È un fenomeno diffuso, che, in realtà, esprime una acquiescenza se non una tacita connivenza con il crimine».

Guarda il video dell'intervento del Presidente Mattarella

Ci sono lezioni del passato «su cui è opportuno meditare», continua Mattarella riferendosi alla Legge Merlin che sessantuno anni fa dichiarò fuorilegge lo sfruttamento della prostituzione. «Dovette lottare, in Parlamento e fuori da esso, contro pregiudizi e stereotipi inaccettabili, duri a morire - sottolinea - Vi erano parlamentari che sostenevano persino che alcune donne nascevano prostitute e pertanto non sarebbero mai cambiate. Quella legge fu una tappa importante nel cammino di liberazione della donna. Oggi quella senatrice, Lina Merlin, sarebbe in prima linea contro la tratta di questo nostro tempo». 

Non meno importante la reazione ferma che bisogna avere contro chi usa violenza fisica e psicologica, fino in molti casi a procurarne la morte, contro mogli, figlie e fidanzate. «Non possiamo continuare ad assistere inerti alla violenza nelle case e nelle strade - avverte Mattarella - Ancora ieri, nel nostro Paese, sono state assassinate due donne - Alessandra e Fortuna - vittime di una violenza prodotta da distorte e criminali mentalità di possesso e dominio».


È infatti un compito costante di tutti «rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza, impediscono il pieno sviluppo di ogni persona umana - conclude il presidente della Repubblica - Sul mercato del lavoro le condizioni delle donne italiane sono ancora critiche e il tasso di occupazione femminile insoddisfacente, soprattutto se paragonato agli altri Paesi europei». Nella nostra società infatti ci sono risorse civili e morali in grado di continuare il percorso della libertà, della parità, della differenza che arricchisce la comunità. «L'8 marzo - l'augurio di Mattarella per la festa a loro dedicata - ci ricorda che le donne sono protagoniste preziose e imprescindibili per progettare i tempi nuovi che ci attendono».

Le carabiniere davanti al Quirinale (Lapresse)

La cerimonia, trasmessa in diretta da Rai1 e condotta da Nicole Grimaudo, si era aperta con la proiezione di un filmato prodotto da Rai Cultura seguito dall'intervento della giornalista e scrittrice Anna Pozzi, collaboratrice di Avvenire, sul tema della tratta di esseri umani. La conduttrice ha intervistato due ragazze vittime della tratta. Le loro testimonianze, durissime, hanno fatto commuovere fino alle lacrime i presenti, compreso il presidente Mattarella.

La commozione di Mattarella alle parole delle ex vittime di tratta (frame dalla diretta Rai Uno)

(fonte: Avvenire, articolo di Alessia Guerrieri venerdì 8 marzo 2019)