“Ciò che abbiamo udito e conosciuto,
lo racconteremo ai nostri figli”:
Sal 78,3-4
a cura di Egidio Palumbo,
carmelitano
(VIDEO INTEGRALE)
Primo dei MERCOLEDÌ DELLA BIBBIA 2018
"Trasmettere è generare
Il compito degli adulti verso le nuove generazioni"
promossi
dalla Fraternità Carmelitana
di Barcellona Pozzo di Gotto
31.01.2018 - La prospettiva che guida i nostri incontri dei “Mercoledì della Bibbia 2018” si muove in sintonia con il prossimo sinodo dei Vescovi, convocato da Papa Francesco a Roma dal 3 al 28 ottobre c.a. L’assemblea sinodale si confronterà, a livello teologico e pastorale, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Guardando alla situazione attuale, a noi sembra che oggi la “questione giovani” includa la “questione adulti”, vale a dire interpelli anche la responsabilità dei genitori, degli educatori e dei pastori delle comunità ecclesiali a saper esercitare la loro paternità-maternità genitoriale, spirituale ed educativa – spesso assente o insipientemente vissuta –, al fine di trasmettere alle nuove generazioni valori autenticamente umani e umanizzanti, e agli adulti cristiani di trasmettere valori autenticamente evangelici ed in conformità con la fede ricevuta, professata e vissuta nella Chiesa del Signore.
È necessario che oggi venga risvegliata tale paternità-maternità, che, lo ripeto, non è soltanto genitoriale ma, riguardando tutti gli adulti, anche spirituale ed educativa, ed è altresì necessario che per noi credenti venga risvegliata innanzitutto dal confronto con la Parola di Dio contenuta nelle S. Scritture: solo così noi adulti cristiani mostreremo di essere sapienti e autorevoli (altra cosa dall’essere intellettuali da sbarco e autoritari), capaci di accompagnare le nuove generazioni a ricercare con passione il senso vero della vita e la presenza del Dio di Gesù Cristo che accompagna, dà sostegno, speranza, umanizza le relazioni e il mondo, e apre nuovi orizzonti alla nostra esistenza in cammino.
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La trasmissione dei valori umani autentici e della fede cristiana non è un processo scolastico meccanico, freddo, asettico di comunicazione di concetti e di aride formule sintetiche, bensì si configura, già è stato accennato, come un’esperienza relazionale tra padre-madre e figlio/a, tra maestro e discepolo/a, tra educatore e giovane. La qualità o lo stile della relazione è altrettanto importante quanto il contenuto da trasmettere, perché è lo stile della relazione che rende credibile l’atto stesso del trasmettere come atto gratuito di amore, quindi come atto generativo.
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