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mercoledì 5 ottobre 2016

«E coraggio, sempre avanti, sempre avanti... Io vi sono vicino, sono con voi» - 4 ottobre 2016 - Papa Francesco: parole e gesti tanto attesi... (cronaca, testi e video) - 2


Poco dopo essersi recato ad Amatrice, dove ha abbracciato la popolazione e pregato tra le macerie degli edifici, Francesco ha fatto una breve visita a sorpresa ai malati ricoverati nella RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) San Raffaele a Borbona, nella provincia di Rieti.
Accreditata con il Servizio Sanitario Regionale, la struttura accoglie ospiti non autosufficienti e non assistibili a domicilio ai quali sono erogate prestazioni sanitarie, socio assistenziale, di recupero funzionale e di mantenimento. La maggior parte di loro, sono sfollati anziani o feriti dopo il terremoto del 24 agosto. 
Il Papa li ha salutati uno ad uno – 60 in totale – dopo essere giunto intorno alle 11 nell’istituto immerso nella suggestiva valle dei castagneti e faggeti del fiume Velino. 
Nella sorpresa generale, Francesco si è recato nelle diverse stanze; ad alcuni ha offerto una carezza, un abbraccio, una parola di conforto per poi comunicare che avrebbe trascorso con loro anche il pranzo. Una notizia accolta con una “gioiosa turbolenza”, come ha spiegato alla Radio Vaticana Alberto Bertolini, amministratore delegato del San Raffaele.



“Questa mattina è stata una cosa meravigliosa”, ha affermato, “una cosa che ha colto tutti inaspettatamente e ha riempito di speranza tutti coloro che stiamo ospitando nella nostra struttura. Dopo tanti disagi, amarezze, tristezze, questo squarcio di sole ha riempito tutti di una grandissima gioia. La solidarietà espressa dal Santo Padre è stata veramente tangibile, sentita da tutti”.

Papa Francesco si è seduto a tavola con gli ospiti della Rsa, mangiando un piatto di riso in bianco. Andando via, per continuare la sua visita nelle terre terremotate, il Pontefice si è scusato per non aver terminato il pasto, ha benedetto tutti e ha chiesto: «Pregate per me». 

Dopo la sosta di quasi due ore con gli anziani a Borbona, il Papa ha compiuto una breve sosta al comando dei Vigili del Fuoco a Cittareale – campo base per le zone terremotate – quindi ha raggiunto Accumoli, una della città più colpite, dove ha salutato diverse persone, incluso il sindaco, in Piazza San Francesco e ha pregato davanti alla chiesa di San Francesco distrutta dal terremoto. 

È entrato nella zona rossa, accompagnato dalla scorta vaticana, dal commissario alla ricostruzione Vasco Errani, dal capo dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, e dal sindaco Stefano Petrucci. Dopo la preghiera è andato a salutare gli sfollati di Accumoli che erano ad attenderlo sulla piazza ed è stato accolto da un applauso e dagli auguri per San Francesco. «Preghi per noi Santo Padre, ne abbiamo bisogno», hanno detto i cittadini. «Siete voi che dovete pregare per me - ha risposto Francesco - io vi sono vicino». Il Papa ha regalato un rosario agli abitanti del Paese e ha poi salutato gli uomini della Protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine che lo hanno accompagnato. 
Come ad Amatrice anche ad Accumoli il Papa ha riservato gran parte della sua visita ai bambini del territorio, dando loro in dono dei piccoli rosari e fermandosi in un momento di preghiera davanti alla chiesa crollata per il terremoto del 24 agosto. La preghiera è rivolta alle vittime del borgo Reatino. 

Dopo circa mezzora il Santo Padre è salito di nuovo sull’auto per dirigersi ad Arquata del Tronto. Nel tragitto, a Pescara del Tronto ha compito tre soste lungo la strada per salutare piccoli gruppi di persone. 
Poco prima delle 14 il Santo Padre è arrivato ad Arquata del Tronto accolto dal vescovo locale (Ascoli Piceno) monsignor Giovanni D’Ercole e dal sindaco Aleandro Petrucci.

Il Papa è arrivato al campo base di Borgo di Arquata del Tronto. Poi, una preghiera e un momento di raccoglimento a Pescara del Tronto, la frazione di Arquata rasa al suolo dal terremoto, dove sono morte 48 delle 51 vittime marchigiane. 

Ha visitato la tensostruttura dove si svolgono le lezioni delle scuole del paese e la vicina tendopoli che ospita gli ultimi sfollati. Una splendida giornata di sole accoglie il Pontefice. Sul posto le autorità locali. Il Pontefice si è incamminato per la strada principale, l’unica percorribile del paese, che è interamente zona rossa. Si è fermato a pregare davanti alle rovine da dove nelle prime ore dopo la scossa delle 3,36 del 24 agosto erano stati estratti i corpi di due ragazzi, che erano stati benedetti da D’Ercole. 



«Ho voluto esservi vicino in questo momento e dire a voi che vi porto nel cuore e so, so della vostra sofferenza e delle vostre angosce e so anche dei vostri morti e sono con voi e per questo ho voluto oggi essere qui». Con queste parole (rese note dal portavoce vaticano Greg Burke) Francesco si è rivolto ai terremotati di Arquata del Tronto. «E coraggio, sempre avanti, sempre avanti. I tempi cambieranno e si potrà andare avanti. Io vi sono vicino, sono con voi», ha aggiunto Bergoglio. «Adesso - ha poi concluso - preghiamo il Signore perché vi benedica e preghiamo anche per i vostri cari che sono rimasti lì... e sono andati in cielo. Ave Maria...». 

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Ad Arquata del Tronto il Papa ha salutato più di 100 persone. 
Poi, intorno alle 15, è arrivato a San Pellegrino di Norcia. Ad attenderlo il vescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo e molti fedeli, tra cui molti bambini. Il Papa è subito entrato nella zona rossa insieme al Vescovo. Presenti anche il sindaco di Norcia Nicola Alemanno. Si è raccolto in una preghiera silenziosa e solitaria davanti ai massi del campanile crollato della chiesa di San Pellegrino di Norcia. 
A San Pellegrino, la tendopoli è stata recentemente smantellata. Numerosi i fedeli che hanno atteso Francesco e lo hanno salutato lungo il percorso. Il Vescovo di Roma ha saluto le persone e - usando il microfono della Polizia- ha pronunciato queste parole: «Saluto tutti voi. Sono stato vicino a voi e mi sento molto vicino in questo momento di tristezza e prego per voi e chiedo al Signore che dia la forza di andare avanti. E adesso vi invito a pregare tutti insieme l’Ave Maria». 


Al termine della visita ha parlato Boccardo: «Sapevamo che il Papa ci sarebbe venuto a trovare, lo aveva annunciato. Voleva comunque una cosa sobria e così è stata organizzata. Il fatto che sia venuto proprio oggi è stata una sorpresa piacevole, soprattutto per la gente che affronta la fatica». 
Papa Francesco a San Pellegrino di Norcia parla ai terremotati, prega e li benedice dal microfono di una Volante della polizia.
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Piccolo fuori programma per Papa Francesco mentre stava lasciando la frazione di San Pellegrino di Norcia per la sua visita ai terremotati dell’Umbria. Lungo la stretta strada che conduce al centro abitato, il Pontefice, in auto, ha incrociato alcune suore benedettine del monastero di Sant’Antonio che stavano risalendo a piedi nella speranza di poterlo incontrare. Le religiose hanno salutato il Papa con la mano e a quel punto la vettura si è fermata. Francesco, seduto al posto del passeggero, ha abbassato il finestrino e le ha salutate. È rimasto con loro per qualche attimo per poi allontanarsi. «Pregate per me» le parole che il Santo Padre ha detto alle suore, secondo quanto riferito dalla badessa madre Caterina. «Ci ha salutato - ha aggiunto la Religiosa - con un bel sorriso. Gli abbiamo detto che abbiamo pregato per lui oggi, nel giorno del suo onomastico, e continueremo a farlo». Le suore benedettine del monastero di Sant’Antonio in seguito al terremoto dormono nella lavanderia della struttura religiosa. Questa è stata infatti danneggiata dal sisma. 

Poco prima dell’arrivo del Papa, una scossa di magnitudo 3.6 è stata avvertita dalla popolazione. La scossa aveva epicentro a pochi chilometri da Norcia. 
Alle 15,30 papa Francesco è ripartito per Roma. 

Papa Bergoglio era partito per la sua visita privatissima ai terremotati di Lazio e Marche senza avvisare. La decisione sarebbe stata annunciata solo stamattina alle 7, tanto che il Papa è partito su un’auto senza una scorta organizzata come la Polizia prevede sempre in caso degli spostamenti del Pontefice. All’ultimo minuto alcuni agenti sarebbero dunque saliti sulle auto della Gendarmeria che hanno seguito la Golf - non targata Cdv, ovvero con la sigla della Città del Vaticano, come avviene di solito per i suoi spostamenti, ma con una anonima targa italiana - su cui ha viaggiato Bergoglio.