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lunedì 26 marzo 2012

"Il tempo degli affari lasci uno spazio all'uomo" di Bruno Forte

Nel molto parlare che c'è stato intorno alle cosiddette liberalizzazioni, un tema specifico avrebbe meritato a mio avviso attenzione più seria e profonda: quello del giorno festivo settimanale, la nostra domenica. Se il renderlo di fatto opzionale entrasse nella mentalità comune, se sotto la spinta della crisi la febbre del profitto dovesse contagiarci al punto da smarrire il senso e il valore di quel giorno, a perdere saremmo tutti. Per capire perché, vorrei partire da un dato singolare della concezione biblica: la santità del tempo. Nel racconto della creazione, fra le opere dei sei giorni, l'unica consacrata dal Santo è il sabato: «Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che aveva fatto creando» (Genesi 2,3).
Nel giardino delle origini la santità viene attribuita al tempo, e propriamente a quel tempo del riposo e della festa, che il Creatore ha concesso a se stesso, perché la creatura fatta a sua immagine potesse imitarlo.