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domenica 8 maggio 2016

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 23/2015-2016 (C) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)


Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo:
 Lc 24,46-53




Gesù ha ormai terminato la sua missione terrena. Ancora una volta proclama ai suoi discepoli che la vera chiave di lettura della storia umana e la sintesi delle Scritture è il Crocifisso Risorto.
Ai piedi della croce crolla finalmente l'idolo dai piedi di argilla, il Molokh assetato di sangue che abbiamo costruito con le nostre stesse mani e cessa così la nostra paura di Dio. Nel volto del Signore Gesù possiamo finalmente riconoscere il volto di un Padre da sempre rivolto a noi, che è amore, misericordia e perdono per tutti. Il Regno altro non è che la 'martyria' di questo volto, la testimonianza di una vita spezzata a servizio dei fratelli, come Gesù. Perché tutto ciò avvenga, è indispensabile che la comunità sia "rivestita di Potenza dall'alto", è necessario che i credenti siano animati e sostenuti dalla stessa Potenza che ha animato e sostenuto Gesù: è il dono dello Spirito Santo, la Pentecoste (At 2,1ss), " dono che non può essere prodotto o pretesa dell'uomo. E' invece dono gratuito all'umile attesa di chi "siede" nella città" (cit.). L'Ascensione allora è come una cerniera tra la vita di Gesù e quella della Chiesa, chiamata, per mezzo dello Spirito Santo, 'hic et nunc', a testimoniare ed annunciare come Dio ama. Il tempio, la dimora di Dio fra gli uomini, diviene dimora dell'uomo, perché l'uomo, in Gesù, diviene ora stabile dimora di Dio. 
E' il frutto, giunto a maturazione, della prima benedizione effusa "in principio" (Gen 1,28) sui progenitori; è la pienezza della comunione con il Padre che, per le mani di Gesù, diviene per noi benedizione attesa e sperata.