L’amore è più forte della morte?
Oggi si festeggia san Valentino insieme alle Ceneri e, ancora una volta, vitalismo e caducità, eros e morte, si affrontano e confrontano...
M.Chagall, Il Cantico dei cantici I (1960)
Molto tempo fa, visse una coppia di innamorati il cui amore era osteggiato a causa della diversa fede religiosa: lei, Serapia, era cristiana; lui, Sabino, era un legionario pagano. I genitori di lei erano contrari alla loro unione, ma il giovane amava la sua bella al punto da desiderare la conversione per poterla sposare. I due ragazzi si rivolsero al loro vescovo, Valentino, vescovo di Terni, che accettò di battezzare lui per poi poter unire i due in matrimonio.
Non era una decisione semplice, poiché c’era una precisa proibizione da parte dell’autorità romana, ma Valentino era noto per il supporto che dava alle coppie in difficoltà, e lo fece anche stavolta, accettando di celebrare lo sposalizio, anche se questo gli costò la vita: fu infatti condannato a morte e decapitato su ordine dell’imperatore Aureliano il 14 febbraio del 273.
Due secoli dopo, papa Gelasio I istituì (insieme con la festa di Candelora – la presentazione di Gesù al tempio) la festa di san Valentino, protettore degli innamorati, proprio il 14 febbraio, e lo fece con uno scopo preciso: abolire una festa pagana licenziosa, i Lupercali, che si svolgeva il 15 febbraio per propiziare il risveglio della natura e la fertilità delle giovani donne, e introdurre una nuova visione dell’amore e del matrimonio, basato non solo sui ritmi della natura, ma su una scelta consapevole e duratura e sul rispetto reciproco.
I Lupercali prevedevano delle tradizioni un po’ particolari: i giovani sacerdoti del dio Luperco, seminudi, frustavano le donne che incontravano come propiziazione della fertilità. Inoltre, venivano scelti tramite sorteggio due nuovi adepti del dio che si accoppiavano tra loro, sempre come rito propiziatorio.
La visione cristiana era ovviamente incompatibile con queste pratiche, per cui la festa venne abolita e sostituita con quella di san Valentino, festa che ha avuto una crescente diffusione dal medioevo ad oggi.
E’ particolarmente evidente in questo caso la profonda differenza tra il paganesimo e il cristianesimo: mentre il primo si limita a celebrare le forze della natura e a dare spazio alle pulsioni umane più istintive, il secondo – senza condannare il lato corporeo e sensuale della vita, anzi – propone una visione anche etica dell’esistenza, basata anche sulla ricerca di ciò che è ritenuto giusto, nella convinzione che solo in questo modo si possa raggiungere la vera felicità. Basti solo pensare alle straordinarie immagini evocate dalla canzone La cura di Franco Battiato:
«Percorreremo insieme le vie che conducono all’essenza
I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto…
Ti salverò da ogni malinconia
perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te».
(fonte: Vino Nuovo, articolo di Maria Grazia Giordano 13/02/2024)