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lunedì 30 maggio 2022

Papa Francesco a sorpresa annuncia la nomina di 21 nuovi cardinali - Un concistoro di fine estate che guarda al mondo - Il nuovo conclave

Papa Francesco a sorpresa annuncia la nomina  di 21 nuovi cardinali 

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Un concistoro di fine estate che guarda al mondo
Andrea Tornielli

Le scelte e i numeri dell’ottava creazione cardinalizia di Papa Francesco

Il Papa e i cardinali in preghiera all'altare della Cattedra, in San Pietro, per il Concistoro 2020

Con un annuncio a sorpresa e con un anticipo di quasi tre mesi rispetto alla data, Papa Francesco ha convocato per il prossimo 27 agosto un concistoro per la creazione di 21 nuovi cardinali, 16 dei quali con meno di ottant’anni e dunque elettori in un eventuale conclave, più cinque che hanno già raggiunto quell’età o vi arriveranno prima di ricevere la berretta rossa.

Fine agosto non è data tradizionale per i concistori (che solitamente si sono tenuti in febbraio, in giugno o in novembre), ma la lista dei nuovi porporati è stata preceduta dall’annuncio di un incontro che riunirà attorno al Papa tutti i cardinali del mondo e sarà dedicato alla nuova Costituzione Apostolica sulla Curia romana, “Praedicate Evangelium”, promulgata lo scorso 19 marzo, che sarà in vigore da domenica 5 giugno, festa di Pentecoste. Il concistoro per i nuovi cardinali di sabato 27 agosto precederà l’incontro, previsto lunedì 29 e martedì 30 agosto.

Uno sguardo alla lista conferma la linea seguita da Francesco durante tutto il suo pontificato: molti dei 16 nomi dei nuovi cardinali elettori - al di là dei primi tre curiali, abbastanza prevedibili e cioè i prefetti dei dicasteri del Culto divino e del Clero, insieme al presidente del Governatorato) – rappresentano una sorpresa. Ancora una volta il Papa sceglie di associare al collegio dei porporati vescovi di ogni parte del mondo, prediligendo le periferie e senza tener conto di quelle sedi che un tempo venivano considerate tradizionalmente “cardinalizie”.

I tre nuovi porporati di Curia provengono dall’Europa (Arthur Roche, inglese; Fernando Vergez, spagnolo) e dall’Asia (Lazzaro You, Corea).

Due nuovi cardinali elettori guidano diocesi in Europa (l’arcivescovo di Marsiglia e il vescovo di Como); cinque sono impegnati nelle frontiere dell’Asia (uno di questi, l’italiano Giorgio Marengo, prefetto apostolico in Mongolia, con i suoi 48 anni diventerà il più giovane del collegio). Due sono i vescovi in Africa, e quattro nelle Americhe (uno negli Stati Uniti, tre in America Latina, con due diocesi del Brasile il cui titolare ottiene la berretta). Significative le porpore all’arcivescovo di Marsiglia, nato ad Algeri, e al vescovo di Como, che diventa l’unico cardinale alla guida di una diocesi tra il Nord Ovest e Nord Est italiano.

Anche questa volta, Francesco ha associato al collegio cinque prelati, due dei quali non vescovi, che hanno già superato o stanno per superare la soglia di età che esclude dall’elettorato attivo in caso di conclave. In questa mini-lista, la maggioranza è italiana (tre su cinque), con un riconoscimento, tra gli altri, al padre gesuita Gianfranco Ghirlanda, già rettore della Gregoriana, apprezzato canonista e collaboratore della Santa Sede.

Il collegio dei porporati elettori si allarga dunque di numero rispetto al tetto di 120 fissato da Paolo VI, come già più volte accaduto. Attualmente il collegio è composto da 208 porporati, di cui 117 elettori e 91 non elettori. Il 27 agosto salirà a 229 cardinali dei quali 132 sono elettori. Guardando agli ultimi tre pontificati, il collegio sarà costituito da 52 cardinali creati da Giovanni Paolo II (11 dei quali elettori); 64 creati da Benedetto XVI (38 dei quali elettori) e 113 creati da Francesco (83 dei quali elettori).

Dal punto di vista geografico i cardinali saranno distribuiti in questo modo: Europa, 107 cardinali, di cui 54 elettori; le Americhe, 60 cardinali, di cui 38 elettori; l’Asia, 30 cardinali, di cui 20 elettori; l’Africa, 27 cardinali, di cui 17 elettori; l’Oceania, 5 cardinali di cui 3 elettori.
(fonte: Vatican News, articolo di Andrea Tornielli 29/05/2022)

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Il nuovo conclave

Dal Brasile alla Nigeria, il Papa nomina altri 21 cardinali un’assemblea sempre più globale eleggerà il successore

Il futuro cardinale italiano Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar in Mongolia. 
Diventerà il porporato più giovane del Collegio (ansa)

Papa Francesco estende e rende sempre più globale la geografia del conclave che eleggerà il suo successore. Ieri al Regina Coeli ha annunciato 21 nuovi cardinali, di cui sedici elettori, che provengono da ogni parte del pianeta, a cominciare dalle «periferie». Verranno creati in un Concistoro di fine estate (27 agosto) con cui la Chiesa guarderà al mondo intero.

Saranno cinque gli italiani, due dei quali, avendo meno di 80 anni, potranno eleggere il prossimo Pontefice. Riceveranno la porpora Oscar Cantoni, vescovo di Como; e Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia), che diventerà il più giovane del Collegio cardinalizio (quando sarà proclamato avrà 48 anni). Gli over 80 sono l’arcivescovo emerito di Cagliari (dopo essere stato successore di monsignor Luigi Bettazzi come pastore di Ivrea) Arrigo Miglio; il professore di Teologia Gianfranco Ghirlanda; il canonico di San Pietro Fortunato Frezza.

Poi ci sono tre capi di dicasteri vaticani: Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti; Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il clero; Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato Vaticano.


Gli altri sono: Jean Marc Avelin, arcivescovo di Marsiglia (Francia); Peter Okpaleke, vescovo di Ekwulobia (Nigeria); Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo di Manaus (Brasile); Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Damao (India); Robert Walter McElroy, vescovo di San Diego (Usa); Virgilio do Carmo da Silva, arcivescovo di Dili (Timor Orientale); Anthony Poola, arcivescovo di Hyderabad (India); Paulo Cezar Costa, arcivescovo di Brasilia; Richard Kuuia Baawobr, arcivescovo di Wa (Ghana); William Seng Chye Goh, arcivescovo di Singapore; Adalberto Martínez Flores, arcivescovo di Asuncion (Paraguay).

Infine altri due ultraottantenni: Jorge Enrique Jiménez Carvajal, arcivescovo emerito di Cartagena (Colombia); Lucas Van Looy, vescovo emerito di Gent (Belgio).

La lista dei nomi conferma le intenzioni del Papa argentino manifestate fin dall’inizio del pontificato: al di là dei tre nomi curiali, i 16 nuovi alti prelati che entreranno nella Cappella sistina sono una sorpresa. Ancora una volta Francesco sceglie presuli di ogni latitudine, comprese le più remote e dimenticate, scardinando così gradualmente l’Italia-centrismo e l’euro-centrismo del conclave. E continuando a non tenere conto di quelle sedi che un tempo venivano ritenute tradizionalmente a automaticamente «cardinalizie» (in Italia Milano, Venezia, Torino, Napoli, Palermo, Genova).

Evidenzia su Vatican News Andrea Tornielli, direttore editoriale dei Media d’Oltretevere: cinque dei nuovi porporati «sono impegnati nelle frontiere dell’Asia (compreso Marengo). Due sono i vescovi in Africa, e quattro nelle Americhe (uno negli Usa, tre in America Latina)». E poi, «significative sono le porpore all’arcivescovo di Marsiglia, nato ad Algeri, e al vescovo di Como, che diventa l’unico cardinale alla guida di una diocesi tra il Nord Ovest e Nord Est italiano».

Il Collegio salirà a 229 cardinali, di cui 131 elettori.

Saranno distribuiti «in questo modo: Europa, 107 cardinali, di cui 54 elettori (erano 60 nel 2013, ndr); le Americhe, 60, di cui 38 elettori; l’Asia, 30, di cui 20 elettori; l’Africa, 27, di cui 17 elettori; l’Oceania, 5 di cui 3 elettori».

Oggi sono soprattutto cinque i cardinali favoriti per raccogliere l’eredità di Jorge Mario Bergoglio: gli italiani Pietro Parolin e Matteo Maria Zuppi; il filippino Luis Antonio Tagle; il canadese Marc Ouellet; e lo statunitense Sean Patrick O’Malley.
(fonte: Vatican Insider, articolo di Domenico Agasso 30/05/2022)