Papa Francesco in Sinagoga, a Roma, il 18 gennaio 2016, terzo Pontefice a recarsi lì dopo Giovanni Paolo II, il 13 aprile 1986, e Benedetto XVI il 17 gennaio 2010. |
CRISTIANI ED EBREI, UN DIALOGO DA ALIMENTARE, AL RIPARO DA DIFFIDENZE RECIPROCHE
Oggi ricorre la 33ª edizione, dal titolo: “Realizzerò la mia buona promessa” (Ger 29, 10). La storia di un appuntamento istituito il 28 settembre 1989. Il bilancio di un cammino illuminato dalla Dichiarazione conciliare "Nostra aetate", del 1965.
Una famiglia di religione ebraica raccolta in preghiera |
Ecco perché il dialogo avviato negli ultimi tempi è prezioso, va custodito ed alimentato. La grande svolta della Nostra Aetate è solo un punto di partenza. Nel tempo sono seguiti altri importanti documenti che servono ad applicare i principi contenuti nella Dichiarazione conciliare. Il primo contributo concreto fu pubblicato nel 1974, durante il pontificato di Paolo VI, Orientamenti e Suggerimenti per l'applicazione della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, un documento che contiene utili indicazioni con l’invito a religiosi, catechisti e fedeli impegnati in vari campi a tenere conto della “nuova dottrina”, evidentemente opposta a quanto messo in campo dalla Chiesa fino al Concilio. Seguiranno nel 1985, Sussidi per una corretta presentazione degli ebrei ed ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica. Insomma, non mancano prese di posizione e documenti che tracciano finalmente una via diversa nel segno del rispetto e della consapevolezza del patrimonio comune alle due fedi.
Ma ci sono gesti che pesano molto di più delle centinaia di pagine che cancellano l’antigiudaismo e assestano un duro colpo ai pregiudizi e agli stereotipi che albergano ancora nei cuori e nelle menti di tanti cristiani.
Domenica, 13 aprile 1986, è uno di quei giorni che non dimenticheremo mai, quando l’abbraccio fra Giovanni Paolo II e il rabbino capo di Roma, Elio Toaff, suggellò una visita che resta e resterà impressa nei cuori e nelle menti di tante persone. Fu la prima volta di un Pontefice che varca la soglia di una Sinagoga compiendo un gesto che i suoi successori avrebbero poi ripetuto, come parte della tradizione della nuova Chiesa nata dal Concilio Vaticano II.
Papa Francesco con il Rabbino capo di Cipro a Nicosia, 3 dicembre 2021 |
Sono le pietre miliari di un nuovo cammino basato sul rispetto e sulla consapevolezza delle comuni radici bibliche. Molto ovviamente resta ancora da fare per cancellare definitivamente una storia millenaria di tragica divisione. In questo senso è da accogliere molto positivamente una recente iniziativa.
Per favorire una corretta conoscenza dell’ebraismo e del cristianesimo nell’insegnamento scolastico, l’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, il Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica e l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università, in collaborazione con l’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei), hanno elaborato 16 schede utili per l’aggiornamento dei testi scolastici, spesso di impronta preconciliare. La proposta, frutto di un cammino e di una scrittura condivisi, vuole contribuire a fugare ambiguità, lacune e distorsioni ancora presenti nella trasmissione degli elementi fondamentali dell’ebraismo e del cristianesimo.
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Giuseppe Altamore 17/01/2022)