Il 6 febbraio del 1992 moriva padre David Maria Turoldo.
Sono passati vent'anni e la profezia sembra aver abbandonato la storia. Oggi più che mai il canto di David è attuale. Lo vogliamo ricordare con il monito che lasciò ai giovani all'arena di Verona: “O l’uomo è uomo di pace o non è uomo”.

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Don Tonino saluta per l’ultima volta, in quel febbraio 1992, il suo amico padre David Maria Turoldo. Tra ruggiti e poesia, traspariva la sua irrefrenabile voglia di cieli nuovi e terra nuova.
Vogliamo dare spazio a don Tonino, alle sue parole. Rilanciare – come scrivevamo nel numero di gennaio – le sue provocazioni evangeliche rivolte alla Chiesa, alle istituzioni, alla politica e al popolo della pace. Lo facciamo riportando quanto scritto da don Tonino in occasione della morte di padre Turoldo (6 febbraio 1992), un suo grande amico e grande profeta dei nostri tempi.
L’ultima volta che l’ho visto è stato l’anno scorso. Andai a trovarlo a Padova, in ospedale. Vibrava sotto le flebo, come un leone incatenato. E anche quella volta mi ruggì versi d’amore per la Chiesa. Sempre così, padre Turoldo. I suoi ruggiti bisognava decodificarli. Senza la ritrascrizione in chiave d’amore della colata lavica dei suoi sentimenti, si rischiava di provare sconcerto.
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