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giovedì 22 marzo 2012

Crisi: "Bregantini: lavoratori, non merci" e "il non lavoro" che uccide...

Monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano e presidente della Commissione Lavoro, giustizia e pace della Conferenza episcopale italiana, docente di Storia della Chiesa con una lunga esperienza di operaio in fabbrica negli anni della giovinezza, continua a porsi una domanda. “Con questa riforma la precarietà sarà vinta? O resteremo comunque in un clima di precarietà? O addirittura l’aumenteremo?” 

​Il lavoro, anzi "il non lavoro" uccide, soprattutto se lo si perde in un paese del profondo Sud. È successo ancora. Due vite spezzate, nel Salentino e in Calabria. Scorrano, in provincia di Lecce, conta appena settemila abitanti. Lì, dove evidentemente le occasioni per trovare un nuovo impiego sono men che esigue, quasi nulle. Se poi a questa situazione già deprimente, si somma la scomparsa del proprio genitore ed il peso di dover pensare ad una mamma invalida ed ai propri fratelli, ecco che diventa tutto buio intorno e la mente spinge verso il gesto estremo, verso la decisione di chiudere con l’esistenza, di farla finita.

Suicidi e ancora suicidi tra gli imprenditori a tal punto che la CGIA di Mestre ha proposto proprio in questi giorni un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i consorzi Fidi. Sono cinquanta negli ultimi tre anni quelli che si sono tolti la vita. E tra quei cinquanta molti non erano falliti o stavano fallendo. Erano in una drammatica crisi di liquidità perché vantavano crediti che non riuscivano a incassare. 

Quasi tremila suicidi in un anno, uno al giorno per motivi legati al lavoro. I dati pubblicati dall'istituto di ricerca "Eures" sono tragicamente chiari. E con la crisi economica il numero di persone che si sono tolte la vita è aumentato di quasi il 6%, con un incremento vertiginoso pari quasi al 40% fra i disoccupati. Nel Nord-Est, cuore pulsante del tessuto produttivo italiano, il fenomeno è esploso in tutta la sua tragicità: 50 piccoli imprenditori si sono suicidati negli ultimi tre anni. 
Ascolta il servizio di Massimo Pittarello a Radio Vaticana:  Crisi e suicidi: nasce "Terraferma" per aiutare imprenditori e lavoratori in difficoltà

La crisi internazionale ha colpito duro, anzi durissimo, soprattutto nel ricco (o ex ricco) nordest. Migliaia i posti di lavoro persi dal 2008 a oggi, ma la notizia più sconvolgente riguarda i suicidi degli imprenditori, mai così tanti come negli ultimi anni.
L’area del Veneto è fra le più colpite. Ormai sono molti gli imprenditori che denunciano situazioni finanziarie insostenibili e non ottengono alcun aiuto dalle banche. Una delle maggiori difficoltà, come sottolineano dalla Confartigianato veneta, è data dalla fatica che gli imprenditori fanno per riscuotere i crediti da altre imprese. A volte è tanto difficile farsi pagare che si finisce sul lastrico e si è costretti a chiudere baracca e burattini. E, come detto, non sono pochi quelli che decidono di farla finita, anche con la vita.