Un viaggio, due tappe, due motti. In Messico, Insieme nella speranza, discepoli di Gesù. E a Cuba, Pellegrino della carità. Due modi semplici per esprimere in uno stesso stesso tempo intenzioni e obiettivi, senza le intriganti lusinghe e gli effetti speciali ai quali la pubblicità e i titoli dei giornali ci hanno ormai abituato. Pensati non per colpire, ma per scolpire un’idea destinata a restare attraverso l’impegno dei credenti.
È così in ogni viaggio del Papa. E sarà così anche in occasione di questo viaggio apostolico che s’inizia oggi, e che porterà per la ventitreesima volta Benedetto XVI fuori dall'Italia, e per la seconda volta in America Latina, dopo la visita del 2007 in Brasile.
Papa Wojtyła ha aperto il cammino. Lungo una strada che per i popoli del Messico e di Cuba significa speranza, libertà, pace. Ma ora bisogna seguirla e far sì che siano in molti a fare altrettanto, alla luce della fede. È con questo spirito che Benedetto XVI affronta il suo nuovo viaggio internazionale, sulle orme di Giovanni Paolo II. Guarda al Messico e a Cuba, ma il suo pensiero è rivolto a tutto il grande continente latinoamericano. Lo ha spiegato il Papa stesso ai giornalisti che lo seguono in questa visita pastorale. L’obiettivo del viaggio resta quello di portare Cristo e il suo amore al centro della storia, per riportare l’uomo al centro della vita.