Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



venerdì 30 marzo 2012

Il futuro del servizio civile, gli F35 e l'Italia che "ripudia la guerra"

Ci eravamo lasciati qualche settimana fa con l’appello per rendere obbligatorio il Servizio civile nazionale, adesso ci ritroviamo con la concreta ipotesi che il SCN chiuda definitivamente per mancanza di risorse. Sappiamo che dietro la scarsità di denaro si cela una volontà politica distratta o apertamente ostile a questa forma di impegno e di servizio allo Stato che diventa quasi sempre una palestra unica per l’educazione e la partecipazione dei giovani alla vita della comunità.

Nel corso della Tavola Rotonda tenutasi nei giorni scorsi a Roma e promossa dal Ministro Andrea Riccardi per fare il punto sulla grave crisi in cui versa il Servizio Civile in Italia, la Rappresentante nazionale dei volontari, Silvia Conforti, con il suo intervento si è fatta portatrice delle istanze dei giovani volontari e ha ribadito con forza il valore fondamentale del Servizio Civile
Silvia Conforti scrive ai giovani in servizio civile che le hanno conferito il suo incarico per illustrare i passaggi salienti del suo intervento alla Tavola Rotonda, nella concezione che la Rappresentanza dei volontari è “momento forte di democrazia”. 

... Lei è un professore universitario. I giovani, e le loro aspirazioni, li ha osservati e li osserva da decenni. E dopotutto, giovane lo è stato anche lei. Penso che sia d’accordo con chi diceva questa frase: ‘bisogna realizzare un sogno per continuare a sognare’. Ecco, svolgere l’anno di servizio civile, in termini di difesa nonviolenta della patria, è stato per molti la realizzazione di un sogno.
La stimolo, prima di mettere la firma sulla chiusura del Scn, a chiedersi quale alternativa avrebbero, da quel momento in poi, le centinaia di migliaia di giovani che non potranno più sperare nel Servizio civile...

Il problema degli F-35 rimanda a come l'Italia intende le Forze armate di domani e il loro impiego, se in operazioni di peacekeeping (tipo Libano) o se in azioni più aggressive (Libia).

Guarda anche il nostro precedente post: