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giovedì 12 gennaio 2023

E' morto Biagio Conte, l'angelo dei poveri: Palermo piange il missionario laico che aiutò gli ultimi - Grazie fratel Biagio, testimone di Dio nella città degli uomini

E' morto Biagio Conte, l'angelo dei poveri: Palermo piange il missionario laico che aiutò gli ultimi

Malato da tempo, si è spento a 59 anni dopo aver lottato contro una malattia. Tante le sue battaglie per la Missione di speranza e carità. Papa Francesco, dopo la messa al Foro Italico, lo raggiunse per il pranzo in via Decollati. Nel 2014 il miracolo: dopo il bagno nelle acque di Lourdes tornò a camminare

In foto Biagio Conte

L'angelo dei poveri di Palermo, il missionario che dopo un'immersione nelle acque di Lourdes si alzò dalla sedia a rotelle e cominciò a camminare: è morto stamattina a 59 anni Biagio Conte, dopo mesi di lotta contro un tumore al colon, cicli di chemioterapia e un trapianto al fegato che non è servito a salvarlo. Il fratello laico ha speso tutta la vita per la Missione di speranza e carità di via Decollati, una comunità che nel giro di pochi anni è diventata un punto di riferimento per tutti quei palermitani, ma anche stranieri stretti in condizioni di povertà ed emarginazione.

"La scomparsa di Biagio Conte - dichiara il sindaco Roberto Lagalla - lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere. Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito che l’amministrazione e la nostra comunità devono stare vicini alla Missione Speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi".

Il cammino a piedi verso Assisi

Figlio di imprenditori edili palermitani, ad appena 3 anni inizia a frequentare un collegio di suore in Svizzera per poi essere trasferito, qualche anno più tardi, nel collegio di San Martino delle Scale. Abbandonata la scuola media appena 16enne, lavora nell'impresa di famiglia, ma dopo una crisi spirituale si allontana dalla sua città e si trasferisce a Firenze dove inizia a vivere come eremita. Tornato nell'entroterra siciliano, inizia un cammino a piedi verso Assisi. I familiari lo danno per disperso. Si appellano alla trasmissione "Chi l'ha visto?". Sarà lo stesso Biagio Conte, noto per il suo carattere riservato e a tratti spigoloso, a informare la sua famiglia in diretta tv del suo cammino.

Una volta tornato, si trasferisce in Africa come missionario, ma il richiamo della sua Palermo è sempre più forte. Il suo cuore infatti è sempre stato vicino a quello dei senzatetto. Il suo conforto - attraverso la missione, le proteste e il digiuno - è ciò che vuole portare a chi vive in condizione precarie. E i primi a cui Fratel Biagio dedica le sue energie sono i clochard della stazione centrale di Palermo. Grazie alle sue battaglie, riesce a usufruire di alcuni locali in via Decollati e a dare una casa a chi non ce l'ha. E' lì che fonda nel 1993 la Missione di speranza e carità che oggi accoglie più di 400 persone in difficoltà.

Il miracolo a Lourdes

Nel 2014 il miracolo. Il frate, da anni bloccato su una sedia a rotelle per via di alcune vertebre schiacciate a seguito delle fatiche patite in missione, va in Francia. Arrivato a Lourdes - dichiarerà poi Biagio Conte alla stampa - non avrebbe neppure voluto fare il bagno nella vasca miracolosa. "Io non pretendevo nulla e anzi ho dato la precedenza agli altri malati - disse il missionario laico - poi mi sono deciso e subito dopo essermi immerso ho avvertito come un fuoco dentro che mi ha permesso di tornare non a camminare, ma a correre verso le tante persone che me lo chiedono. Per me è stata una grazia inaspettata che ho ricevuto dal buon Dio che ha incaricato la sua madre Maria".

Lo sciopero della fame per gli ultimi

Una volta tornato a camminare, però, non abbandona il bastone usato come stampella. Suo fedele compagno di viaggio, quel bastone diventerà il simbolo del cammino fatto a piedi da Palermo ad Assisi negli anni in cui capì che avrebbe dedicato la sua vita al prossimo. E così è stato. Nel 2018, la morte di alcuni senzatetto nelle strade di Palermo portano Biagio Conte a dormire per strada in segno di protesta. Il missionario si ritrova sotto i portici del palazzo delle Poste centrali di via Roma dove inizia un lungo sciopero della fame durato più di un mese.

Biagio Conte e lo sciopero della fame

Dopo questa battaglia, ne sono seguite altre. Qualche anno prima, protesta su un giaciglio di cartone a Brancaccio con le catene alle caviglie come simbolo di un'umanità non libera per sostenere la battaglia di Paul, un idraulico ghanese della Missione che rischiava di essere espulso dall'Italia dopo 10 anni di permanenza. Un altro sciopero della fame, stavolta sul sagrato della cattedrale, lo fa nei giorni dell'emergenza Covid. Un giorno lo si ritrova in rotta verso Trapani, ma anche in viale Regione Siciliana, a spasso con una croce in spalla per accendere i riflettori sulle difficoltà quotidiane della struttura da lui gestita. Lotte su lotte che portarono la Regione siciliana a finanziare con oltre 150 mila euro alcune opere che hanno consentito di raddoppiare la capacità di ospitare i senza fissa dimora nella sede dell'associazione di via Decollati. E che portano anche il regista Pasquale Scimeca a dedicargli un film intitolato appunto "Biagio".

La visita di Papa Francesco alla Missione di via Decollati

Quando Papa Francesco viene a Palermo, quattro anni fa, dopo aver celebrato la messa per il beato Padre Puglisi al Foro Italico si ritrova a pranzare al fianco di Biagio Conte. Una volta raggiunta la Missione speranza e carità in via Decollati, nel refettorio del centro una quarantina di ultimi hanno la gioia di pranzare con il Santo Padre. Il pontefice, prima di iniziare il pasto, si sofferma a parlare e abbracciare alcune persone disabili, mentre Biagio Conte e l'arcivescovo Corrado Lorefice gli consegnano una lettera e un numero speciale del giornalino "La speranza". Il 3 ottobre del 2010, invece, incontra nel salone Filangieri di Palazzo Vescovile anche Papa Benedetto XVI.

Papa Francesco pranza con gli ospiti della Missione Speranza e Carità

Nel 2019, dopo oltre 1.500 chilometri a piedi, arriva alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles per parlare di diritti umani con gli eurodeputati di vari stati. Sulle rotte dei migranti, parte da Palermo con un traghetto. Giunge a Genova e poi a piedi verso Milano, passando per la Svizzera - con una sosta nella capitale Berna -, la Germania e la Francia (dove a Strasburgo incontra l'allora presidente del parlamento europeo David Sassoli) fino a raggiungere il Lussemburgo e infine il Belgio, terminando il lungo cammino a Bruxelles.

L'incontro con Maurizio Zamparini

Quando i reali di Borbone, Carlo e Beatrice, vengono in viaggio a Palermo alla scoperta della terra dei propri avi, devolvono proprio alla Missione e ai poveri di Biagio Conte oltre 2 tonnellate di generi di conforto. Persino Maurizio Zamparini dona 50 mila euro alla Missione (sarebbe dovuto essere il premio di fine anno destinato alla squadra del Palermo calcio). E una volta varcata la soglia di via Decollati si commuove. "Questo è un posto pieno di amore e serenità, il club non fallirà" dichiarò in quella circostanza l'ex patron rosanero.

Maurizio Zamparini si commuove alla Missione di Speranza e Carità

Leoluca Orlando: "Caro Biagio, Palermo ha bisogno di te"

Anni addietro Biagio Conte, però, prova a gettare la spugna esasperato dalle continue lotte da solo contro gli ultimi della città. "Sono stanco di lottare contro i mulini a vento, l'eccessiva burocrazia e l'indifferenza che mi opprimono e mi schiacciano quotidianamente, siamo ormai al limite delle forze fisiche e mentali" aveva dichiarato Biagio Conte. Leoluca Orlando, allora sindaco, prova l'ultimo disperato tentativo per convincere il missionario laico a tornare sui suoi passi. "Caro Biagio, non perdiamo la speranza. Palermo ha bisogno di te. Come ci siamo aiutati in passato faremo in futuro". E così fu. Persino Totò Cuffaro disse di aver bisogno di lui e dal carcere chiese di scontare gli ultimi due anni e mezzo di pena per favoreggiamento proprio all'istituto Speranza e carità. Ora che l'angelo dei poveri non c'è più sono in tanti a chiedere che la sua missione continui a vivere.
(fonte: PalermoToday, articolo di Federica Virga 12/01/2023)

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Grazie fratel Biagio, testimone di Dio nella città degli uomini

Il missionario laico è morto circondato dall'affetto dei volontari della Missione Speranza e Carità di via Decollati / IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO DI PALERMO

L’Arcivescovo di Palermo, i Fratelli, le Sorelle e la grande famiglia della “Missione di Speranza e Carità” annunciano la morte del missionario laico fratel Biagio Conte, fondatore della stessa Missione.

Oggi il Signore chiama la nostra Chiesa che è in Palermo – chiama ciascuno di noi – a raccogliere il testimone di un esempio così fulgido. La sua vita, segno per l’intera città degli uomini, manifesta la fede in Dio alimentata dal Vangelo, la speranza vissuta nella radicale povertà e la carità senza limiti che contribuisce alla trasfigurazione della convivenza umana a partire dai più poveri.

L’opera di fratel Biagio, incoraggiata e confermata dalla visita di Papa Francesco, manifesta il volto della Chiesa povera e dei poveri.

L’Arcivescovo si stringe affettuosamente ai genitori e ai familiari di fratel Biagio ed esorta a offrire preghiere di suffragio e a porre gesti concreti di carità, di riconciliazione e di pace.
(fonte: Chiesa di Palermo 12/01/2023)

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Vedi anche alcuni dei nostri post precedenti su Biagio Conte: