LA DANZA SULLE ACQUE
Al nostro Battesimo, una voce ha ripetuto:
figlio, io ti amo, tu mi dai gioia.
I commenti di p. Ermes al Vangelo della domenica sono due:
- il primo per gli amici dei social
- il secondo pubblicato su Avvenire
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Mt 3,13-17
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LA DANZA SULLE ACQUE
Al nostro Battesimo, una voce ha ripetuto: figlio, io ti amo, tu mi dai gioia.
Gesù si mette in fila con i peccatori.
In fila, come l'ultimo di tutti, ed entra nel mondo dal punto più basso perché nessuno sia solo.
E lì in mezzo ci appare fuori posto, come se fosse saltato l'ordine normale delle cose.
Giovanni non capisce e si ritrae, ma Gesù gli risponde che questo è l'ordine giusto, perché la nuova giustizia consiste nel ribaltamento che annulla la distanza tra il Puro e gli impuri, tra Dio e l'uomo.
Il Battesimo è fatto di acqua, di voce, di Spirito. L'acqua del fiume è come un solco di vita arato dentro il deserto, perenne frontiera alla terra promessa.
Gesù si immerge nel fiume per me, non per sé; entra nell'acqua, dove l'uomo nasce ma non può vivere, dove Giovanni fa rinascere con la conversione, promessa di vita nuova: «con me vivrai solo inizi, entrerai nella buona terra».
Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli e lo Spirito di Dio discese su di lui come una colomba.
Lo Spirito e l'acqua sono le più antiche presenze della Bibbia, presenti già dal secondo versetto della Genesi, dove «lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque».
Il primo movimento della vita nella Bibbia è una danza dello Spirito sulle acque, e il Battesimo di Gesù pone al centro l’aprirsi del cielo come si apre una finestra sul mare, una porta al sole, come si aprono le braccia agli amici, all’amato, ai figli, ai poveri. Il cielo si apre perché vita esca, perché vita entri.
E venne dal cielo una voce che diceva: questi è il figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento. Tre affermazioni dentro le quali sento pulsare il cuore vivo del cristianesimo, e il mio vero nome.
Figlio è la prima parola. Dio genera figli, secondo la sua specie.
Amato è la seconda parola. Prima della tua risposta, ad ogni tuo risveglio, il tuo nome per Dio è "amato". Di un amore immeritato, che ti anticipa, che ti avvolge da subito, a prescindere.
La terza parola: mio compiacimento. La Voce grida dall'alto del cielo, grida sul mondo e in mezzo al cuore, la gioia di Dio: è bello stare con te. E quanta gioia sai darmi!
E mi domando quale gioia posso regalare al Padre, io che l'ho ascoltato e non mi sono mosso, io che qualche volta l'ho perfino tradito.
Solo un amore immotivato lo spiega, perché avere un motivo per amare non è mai amore vero.
Al nostro Battesimo, una voce ha ripetuto: figlio, io ti amo, tu mi dai gioia. Hai dentro il respiro del cielo che ti avvolge e ti modella trasformando i tuoi dubbi in speranze, facendoti simile a me. Riserva di coraggio che ogni mattino apre le ali e ti avvolge, e ti aiuta a spingere verso l'alto qualsiasi cielo oscuro tu incontri.
Come si è aperto sul cielo di Cristo, lo stesso cielo si apre su noi con l'urgenza dell'amore di Dio, e nessuno lo richiuderà più.
Il Battesimo, l’immergersi in un oceano d’amore (...)
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