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martedì 14 maggio 2019

Ogni uomo è mio fratello - In mille digiunano con Biagio Conte contro l'espulsione di Paul (Testo e video)

Ogni uomo è mio fratello
In mille digiunano con Biagio Conte
contro l'espulsione di Paul 
(Testo e video)


Fratel Biagio Conte e gli oltre 1000 migranti e italiani ospitati dalla sua “Missione Speranza e Carità” di Palermo stanno facendo lo sciopero della fame affinché Paul, non rientri in Ghana. Il migrante, da 17 anni in Italia, rischia di dover tornare nel paese di origine per effetto del decreto Salvini.

Biagio Conte vive per gli ultimi e per cambiare le cose spesso ricorre al digiuno. Come quello intrapreso da un paio di settimane per cui in tanti si stanno mobilitando. Per effetto del decreto Salvini, il migrante è stato espulso e a breve potrebbe essere rimpatriato in Ghana. Un destino che potrebbe toccare altre 300 persone ospitate nella struttura. Fratel Biagio si trova per strada, a Brancaccio, in provincia di Palermo, nel punto in cui è stato ucciso don Pino Puglisi. Da qualche giorno al digiuno ha aggiunto le catene. Si è incatenato dicendosi disposto a morire.

“L’accoglienza è valore, sani principi. È umanesimo e diritti umani”, dice Biagio nel video che potete vedere qui sotto. Paul ora si trova nella struttura di Palermo. A causa del decreto Salvini, che ha ridotto i permessi umani a lui basta non avere un lavoro e il permesso di soggiorno scaduto per rischiare di tornare nel suo paese di origine.

Biagio Conte aveva lasciato la sua famiglia per seguire la sua vocazione e aiutare gli altri. Si è spogliato di tutto quello che aveva per andare a vivere come povero tra i poveri con i clochard della stazione centrale di Palermo. È riuscito ad aprire tre comunità dove tutti si sentono parte della stessa grande famiglia. Tutto questo fratel Biagio l’ha costruito con forme di disobbedienza civile anche estreme, come lo sciopero della fame. Così 25 anni fa è riuscito a ottenere il suo primo spazio al coperto per i poveri della città.

Biagio ha digiunato tante volte, ha occupato locali, lavorando senza sosta. Oggi le sue missioni accolgono più di 1000 persone: ex detenuti, prostitute, migranti. Atei, credenti, padri separati.
“Credo che bisogna dare a tutti la sicurezza di una casa e di un lavoro”, ha detto Biagio In quei giorni quando l’abbiamo conosciuto stava facendo un nuovo sciopero della fame. Anche il presidente Mattarella gli aveva scritto per farlo desistere. Dopo 9 giorni di digiuno, lo ha interrotto.

Invece oggi lo sciopero si allarga a tutti gli oltre mille ospitati nella sua struttura. “Lui è fontaniere, ci ha dato l’acqua per mangiare e lavarci”. Così Antonio Fulco, un volontario di fratel Biagio, descrive Paul. “Ha aiutato gli ammalati nelle situazioni più incredibili. E’ una persona che merita di andare via dall’Italia, quando invece la migliora? Tutto questo è assurdo”.

In tantissimi in questi giorni hanno portato la loro solidarietà a fratel Biagio e a Paul. Tra loro ci sono il mezzofondista Rachid Berradi, impegnato nel sociale per portare lo sport nelle periferie di Palermo, ma anche Claudia Koll, attrice e fondatrice dell'associazione onlus 'Le opere del padre'. 

“Ogni uomo è nostro fratello. Non si fa diversità”, dice Biagio. “Siamo tutti stranieri in terra straniera. Nessuno è titolare di un metro quadrato della terra. Anche se tutti ci sentiamo padroni di questa terra”.