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venerdì 23 dicembre 2011

Nord e Sud più lontani... soppressi i treni di collegamento e 800 licenziamenti

Cinque notti fa è partito l’ultimo convoglio Torino-Palermo. Dopo mezzo secolo di onorato servizio, è stato soppresso, come tutti i convogli dell’asse Nord/Sud. Un gesto assurdo, persino volgare, che in nome della riduzione dei costi non solo ha tolto un servizio essenziale all'utenza, ma ha dato uno schiaffo alla “coesione sociale”, a vegliare sulla quale ora addirittura abbiamo un ministero. 
Hanno cancellato, soprattutto per i ceti meno abbienti, la possibilità, per di più nell'imminenza delle festività di fine anno (una vera crudeltà) di “tornare al paese”, di andare a fare scorta di caciocavalli e salumi, della tanica d’olio (di quei pochi ulivi sopravvissuti al forzato abbandono della terra), di vino “genuino” della vigna, di pane fatto in casa, dei giocattoli ricevuti in dono per il Natale dai bambini. 

I lavoratori licenziati dalla Rti Servirail-Wastel proseguono il loro presidio alla Stazione e affidano il proprio destino alla classe politica e alla deputazione nazionale e regionale messinese. Delusi, stanchi, indignati per il silenzio della grande stampa e per l'arroganza delle risposte fornite dall'amministratore delegato delle Fs Moretti, gli ormai ex cuccettisti – che alla mezzanotte dell'11 dicembre hanno dovuto riconsegnare le proprie divise di ordinanza – ieri mattina hanno avuto un lungo confronto con i parlamentari nazionale Vincenzo Garofalo (Pdl) e Francantonio Genovese (Pd), che hanno assicurato una mobilitazione "trasversale" e interventi di pressione nei confronti del governo Monti. Ma nella stessa giornata il Gruppo Ferrovie (dello Stato... lo lasciamo scrivere ad altri, torneremo a chiamarle così solo quando sarà ripristinata la continuità territoriale clamorosamente violata) smentisce su tutta la linea e annuncia come «in via di risoluzione il problema degli esuberi».

Due materassi appoggiati alla meno peggio, due stufe elettriche e tanti striscioni. Così occupano il piccolo ufficio che era loro e non lo è più. Così passeranno il Natale. Sono i cuccettisti di Servi Rail, la società che in appalto gestiva per Trenitalia il servizio su quei treni notturni che non esistono più. Lillo Rizzo per 12 anni viaggiava giù e su per l’Italia, da Messina a Venezia – questa la tratta che ricopriva – accompagnava i passeggeri italiani e non che sceglievano il trasposrto su rotaie per attraversare il bel Paese. Oggi era sul tetto della stazione messinese, mentre veniva giù la grandine. Per un lunghissimo momento ha pensato di accompagnarla, perché “la lucidità viene a mancare”, e la sua mente ha trovato un solo orizzonte: il marciapiede.

Di seguito la nota diffusa dal sindacato Or.S.A: La disperazione che oggi ha indotto il collega Lillo Rizzo (licenziato dalla Servirail) a tentare il gesto insano, è frutto del cinismo che Governo e Ferrovie dimostrano nei confronti della Sicilia allontanando l’isola dal resto del continente attraverso l’indegno taglio del trasporto ferroviario che oltre a calpestare il diritto costituzionale alla mobilità dei siciliani sta causando una perdita di posti di lavoro senza precedenti.
Leggi tutto: Messina, sindacato Or.S.A: "Operai Servirail hanno dignità da vendere"

Non solo sulle torri della Stazione Centrale di Milano e della Stazione di Roma. La protesta dei lavoratori della Servirail Italia ex-Wagon Lits sale sul grattacielo Intesa San Paolo di Torino di corso Inghilterra. 

... Egregio ingegnere Moretti, le famiglie degli 85 licenziati siciliani della Servirail rivendicano il diritto al lavoro e tutta la comunità Siciliana li sostiene reclamando pari dignità in tema di trasporto, al punto in cui siamo ridotti non le sarà facile portare a termine il suo progetto discriminatorio, nonostante la scarsa considerazione che usa riservare ai siciliani lei non ha idea di cosa sia capace questo popolo quando si compatta in nome della dignità…
Riteniamo corretto anticiparle che in assenza di immediati interventi per la positiva risoluzione del dramma causato ai lavoratori dell’accompagnamento notte e di un serio piano di produzione che garantisca un trasporto ferroviario meridionale di livello pari a quello presente in altri territori, ci faremo promotori di iniziative di massa volte a chiedere le sue dimissioni.


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Ecco, per andare da Nord a Sud d’Italia e viceversa non ci rimane che affidarci all'alta velocità del nostro pensiero. La soppressione di 21 treni a lunga percorrenza operata da Trenitalia colpirà in particolar modo Calabria e Sicilia, isolandole ulteriormente dal resto del Paese. La filosofia spicciola di Richard David Bach non basta a consolarci per la perdita dei nostri treni a bassa velocità. Sporchi, angusti, maleodoranti e logorati dal tempo eppure ci mancheranno, eccome.