Si parla molto oggi di «crisi», intendendo con ciò molte cose disparate, ma unite dalla sensazione comune: «Non abbiamo più i soldi per tirare avanti». Io non ho capito bene l'origine e la motivazione profonda di tale crisi: perché alcuni la collegano con la dirigenza sconsiderata di banche dell'Estremo Oriente, altri puntano il dito contro il prepotere americano, altri con lo stato del debito pubblico italiano... Probabilmente le cause sono numerose e gli errori si sono collegati tra loro così da dare l'impressione di una valanga. Ma, come sempre avviene, i primi a soffrirne sono i poveri. Qui occorre allargare il senso di questa parola a tutte quelle persone che perdono il lavoro, magari a quaranta o cinquanta anni, e non sanno dove sbattere la testa, e anche a quelli che dovranno fare sacrifici non da poco per non essere rifiutati dai loro amici. La crisi colpisce tutti, e molto di più quelli che non hanno nessun potere. Essa produce anche una situazione esistenziale tendente alla depressione, soprattutto in coloro che sono persuasi che non c'è nulla da fare. Sono d'accordo che una parola della Chiesa sia necessaria in questi momenti. Mi pare che ce ne siano e anche molto autorevoli.
Anzi è sembrato a qualcuno che la Chiesa stesse esagerando...
Leggi tutto: Sostenere i poveri per aiutare noi stessi La crisi va affrontata con coraggio civile di Carlo Maria Martini