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venerdì 9 dicembre 2011

Omelia di mons. Franco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, per la festa dell'Immacolata

Oggi è festa dell’Immacolata, il nostro cuore è rivolto a Maria, la graziosa, la bella, la splendente. Maria, dopo Gesù, è il capolavoro della creazione perché, più di qualsiasi altra creatura, reca in sé l’impronta e l’immagine del Creatore. Oggi è la festa di Maria, ma è anche la festa dell’amore. Dell’amore vincente di Dio, che raggiunge l’uomo e lo riscatta dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è la prova che Dio non si arrende nonostante le distanze che spesso mettiamo tra noi e Lui. Anzi, non solo non si arrende, ma ci viene a cercare. Tocca il cuore quel: 'Dove sei?' pronunciato da Lui. È il richiamo avvilito di chi non trova più il suo amico e non può più fare la sua passeggiata quotidiana. Le sue non sono parole di giudizio o di rimprovero. Infatti non rinfaccia: ‘ingrato che hai combinato. Non dovevi farmelo!’. Apparentemente questa pagina sembra la sconfitta dell’amore, invece in essa emerge quanto sia forte l’amore che Dio nutre per l’uomo. La conseguenza è Maria, la graziosa, la tutta bella, l’Immacolata. Bernardette, la veggente di Lourdes, quando si trovò dinanzi alla statua della Madonna da collocare nella grotta, scolpita tenendo conto delle sue indicazioni, profondamente delusa esclamò: 'Non è fatta come doveva essere. Maria è molto più bella!'...