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martedì 6 novembre 2018

RAZZISMO IN ITALIA - Una bambina di tre anni: "A scuola mi dicono cacca ..." - Una passeggera della Circumvesuviana difende un immigrato dalle aggressioni verbali di un giovane xenofobo



«Mai avrei voluto pubblicare un video del genere, ma da padre ho il dovere di farlo. Sia chiaro non è un accusa ai bambini nominati non hanno colpe, è un modo per far capire agli adulti il male che possiamo causare con la nostra superficialità! Il razzismo si combatte a questa età... Magari le parole di una bambina di 3 anni hanno un altro peso! Educhiamo i nostri figli all'uguaglianza e facciamogli capire che il mondo è bello proprio per la varietà di colori e la diversità! Sensibilizzare le persone è il regalo più grande che posso fare a mia figlia. NO AL RAZZISMO!!!!!! 👍»

«Papà perché sono nata tutta scura? ...  A scuola mi dicono cacca ... non voglio tutto marrone, voglio solo tutto bianco ... Perché sono nata tutta scura? ... guarda, guarda ... » . 

Fa riflettere il dialogo di una bimba di colore, quattro anni appena, con suo padre, il gestore di un bar in provincia di Napoli. L’uomo ha filmato lo sfogo della sua bambina e lo ha postato su Facebook rinunciando alla privacy per denunciare il clima di crescente intolleranza. 

Lo ha pubblicato su Facebook il 19 ottobre scorso il giovane papà è italiano, gestore di un bar nella provincia di Napoli, ed è stato ripreso da vari siti di informazione e profili social, la mamma della piccola è un’italiana di origini ganesi.

Il padre ci ha tenuto a chiarire che non vuole accusare nessuno, meno che mai la scuola. Obiettivo del video è solo quello di sensibilizzare le coscienze. 

Guarda il video

Al caso della piccola di colore si affianca la vicenda della passeggera napoletana che su un treno della Circumvesuviana ha difeso un immigrato dalle aggressioni verbali di un giovane xenofobo ed è diventata l’eroina del web dopo che un video amatoriale, girato da un altro passeggero, è stato pubblicato sui social.

Nel video amatoriale vittime sono un gruppo di immigrati (se ne vede uno in primo piano) che sono pakistani e srilankesi e vengono difesi con forza e coraggio da una donna di mezza età, napoletana che risponde con durezza e tagliente ironia al ragazzo vestito di nero che continua a sostenere le sue ragioni xenofobe.

Nel dialogo il giovane dice «sti piezz ‘e merda…» rivolgendosi agli immigrati.
La donna che resta sempre seduta, replica: «Invece sei tu che sei scemo! Scemo, razzista e aggressivo, vatti a buttare… vergognati».
«Io non mi vergogno, l'Italia è nostra» replica il giovane.
«Non sia mai! L'Italia è tua? Guarda preferisco sia la loro non la tua. Tu non sei solo razzista, sei stronzo».
Ad un certo punto il ragazzo mugugna qualcosa di minaccioso e fa capire che si sta arrabbiando; la donna non si perde d'animo: «Piglio ‘o mbrello e t'o' scasso ncapa», prendo l'ombrello e te lo rompo in testa dice.


L'uomo che ha ripreso la scena (il video dura poco meno di 1 minuto e mezzo) racconta anche dell'altro che non si vede dal filmato, interrotto prima: «Il ragazzo – racconta – si alza e se ne va imprecando malamente ma si ferma davanti alla porta di uscita, come in attesa. Quando la signora, tre fermate dopo, fa per alzarsi, per niente intimorita e con un sorriso sereno non si fa nessun problema a prendere l’uscita verso la porta dove sta sostando il tipo. A questo punto un altro ragazzo, un manovale stanco di fatica e sporco di calce, chiaramente uno straniero dell’est europa, si alza e la segue alla porta. Quando il treno si ferma, la signora scende, il tipo che inveiva e che l’aveva guardata con rabbia all’approssimarsi della fermata rimane sull’uscio e l’ucraino, una volta chiusasi la porta, torna a sedersi. Aveva seguito la signora per assicurarsi che non fosse aggredita vigliaccamente mentre scendeva».

Si tratta dunque di una storia che inevitabilmente si presta al commento in questi giorni di aggressioni razziste sui mezzi pubblici (vedi: Aggressione razzista sulla Roma Lido: picchiano un ragazzo indiano e colpiscono una donna).

Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav, l'azienda di trasporti regionale che gestisce la Circumvesuviana ha rapidamente individuato l'identità della donna: «La voglio ringraziare personalmente ed a nome di Eav. Lo voglio fare di persona e da vicino. E voglio consegnarle un premio speciale ‘cittadini protagonisti’. Viva il coraggio, il coraggio ci renderà liberi». 


La donna che ha reagito in maniera così composta ed efficace è Maria Rosaria Coppola, costumista al Centro di produzione Rai di Napoli. 

Nel Centro di produzione televisiva Rai di Napoli la direzione ha affisso un documento di solidarietà: “Ieri la nostra collega Rosaria Coppola, sul treno che la portava a casa, ha zittito, con tono deciso, un ragazzo che insultava con parole razziste degli immigrati pakistani. Potete trovare l'intera sequenza su youtube
Dobbiamo tutti noi ringraziare la collega e fare come lei.
Si è comportata da napoletana, figlia di un popolo che non ha mai rinunciato alla sua identità, ma che ha fatto dell'accoglienza e della tolleranza uno dei tratti essenziali della sua anima.
Siamo una città del mare mediterraneo, lì dove si sono incrociati da sempre razze, culture che ne hanno fatto la sua ricchezza.
Lì da quel mare sono partiti i nostri migranti con i loro sogni e le loro speranze verso terre sconosciute e spesso ostili.
Non possiamo dimenticarlo nei tempi bui che stiamo vivendo. E non possiamo tacere.
Grazie Rosaria".