Preghiera del B.
Tito Brandsma
Adattamento e musica di fr. Egidio Palumbo, ocarm
Quando
ti guardo, Gesù, comprendo che Tu mi ami
come
il più caro degli amici.
E
sento di amarti come il mio bene più grande.
“L'AMORE
NON È AMATO”. MA BELLO È L'AMORE:
VINCE
L’ODIO, LA VIOLENZA, IL TERRORE,
VINCE
IL MALE CON IL BENE, I CONFLITTI CON LA PACE.
VINCE
L’AMORE.
Il tuo amore, lo
so, chiede sofferenza e coraggio
come
a un testimone fedele.
Sì,
patire per Te conduce alla tua Gloria.
Se
ancora nuovi dolori affliggono il mio cuore,
sono
per me un dolce dono:
mi
fan simile a Te, in comunione con Te.
Solo
in questo freddo paura io non ho,
perché
Tu sei accanto a me.
Non
lasciarmi, Gesù, bella è la tua presenza.
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La preghiera è stata composta e pregata dal B. Tito Brandsma nel carcere di Scheveningen (20 gennaio-12 marzo 1942), cella 577, davanti ad una immagine del Cristo crocifisso del Beato Angelico.
Il ritornello non fa parte del testo della preghiera, ma è stato inserito da fr. Egidio Palumbo e si ispira ad un passaggio di una predica tenuta da p. Tito il 16 luglio 1939, nella memoria dei santi olandesi Willibrodo e Bonifacio: «Dicono che la religione cristiana con la predicazione dell'amore abbia fatto il suo tempo e debba essere sostituita dall’antica potenza germanica. [...] L’amore viene disconosciuto. Amor non amatur, diceva S. Francesco di Assisi, ed alcuni secoli più tardi, a Firenze, anche S. Maria Maddalena de’ Pazzi suonava, in estasi la campana del monastero delle monache carmelitane per dire alla gente come sia bello l’amore. Oh! anch'io vorrei far suonare le campane per dire al mondo com'è bello l'amore. Benché il neopaganesimo (nazionalsocialismo) non voglia più l'amore, nondimeno noi vinceremo con l'amore questo paganesimo. La storia lo insegna».