Con i migranti per fermare la barbarie
di don Luigi Ciotti
Migranti. Le conseguenze della crisi economica si stanno manifestando come crisi di civiltà. Sulla paura e il disorientamento della gente soffia il vento della propaganda
Ci sono frangenti della storia in cui il silenzio e l’inerzia diventano complici del male. Questo è uno di quelli. Le conseguenze della crisi economica si stanno manifestando come crisi di civiltà. Sulla paura e il disorientamento della gente soffia il vento della propaganda. Demagoghi scaltri e senza scrupoli si ergono a paladini del «popolo» e della «nazione» e acquistano di giorno in giorno consenso, additando nemici di comodo: erano le democrazie e gli ebrei al tempo del fascismo, oggi sono l’Europa e i migranti.
Il sistema economico dominante – quello che Papa Francesco definisce senza mezzi termini «ingiusto alla radice», responsabile di una «economia di rapina» – ha certo enormi colpe, a cominciare da un’immigrazione forzata, di fatto una deportazione indotta dalle disuguaglianze. Ma la denuncia dei suoi mali e l’impegno per eliminarli non giustifica il ritorno a società chiuse, guardinghe, attraversate dal rancore e dalla paura, avvinghiate a un’idea equivoca di sovranità, perché in un mondo interconnesso non si tratta di isolarsi – posto che sia possibile – ma di imparare a convivere e a condividere con maggiore giustizia, realizzando i principi della Costituzione, della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Convenzione di Ginevra e di tutti i documenti scritti per archiviare una stagione di violenza e di barbarie.
Ecco allora l’importanza di uscire e di muoversi, di denunciare la perdita di umanità ma anche di capacità e onestà politica, perché un fenomeno come l’immigrazione non si può reprimere o respingere con i muri e le espulsioni, si deve governare con lungimiranza, pragmatismo e, certo, umanità. Senza smettere di chiederci come vorremmo essere trattati se al posto dei migranti ci fossimo noi.
Mettersi nei panni degli altri è la chiave dell’etica evangelica, ma lo è anche di una società consapevole che la vita non ha confini, così come non hanno confini i bisogni, le speranze, i diritti delle persone.
Facciamo sentire la voce di un’Italia che per quei diritti non smette di lottare.
(fonte: Il Manifesto 27/10/2018)
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Appello
"Con i migranti contro la barbarie"
Manifestazioni in tutta Italia il 27 ottobre
Si allargano su tutta Europa nubi oscure e preoccupanti: la convivenza civile è minacciata da rigurgiti fascisti e un razzismo dilagante nella società civile e nelle istituzioni. Di fronte a tutto questo la società civile comincia a muovere i primi passi per organizzare una risposta di popolo in nome dei diritti, dell'accogflienza e della solidarietà, in difesa dell'umanità. Di seguito pubblichiamo l'appello - lanciato dall'ARCI e da numerose associazioni - a partecipare alla grande mobilitazione antirazzista del 27 ottobre. Per i romani, appuntamento alle ore 15 in piazza Santi Apostoli.
In Italia e in Europa risuonano forti campanelli di allarme.
I princìpi di civiltà e di convivenza democratica sono tornati a essere bersagli di chi vuole dividere, reprimere, escludere, cacciare.
Razzismo e xenofobia vengono ogni giorno instillati tra gli italiani del Nord e del Sud, e si diffondono nelle città e nelle periferie sociali. Ma se prima si trattava soltanto di segnali universalmente considerati negativi, adesso i sintomi sono rappresentativi di un’involuzione profonda. E fanno paura.
A fronte di un cambiamento così preoccupante, manca però una grande risposta di popolo contro le violenze, i soprusi, le prepotenze che scendono dall'alto come una nera cappa che copre il nostro Paese. Una risposta in nome dei diritti, del rispetto, del senso di umanità che non possiamo e non dobbiamo smarrire.
I primi segnali di un’alternativa sono arrivati con la risposta all’attacco a Riace e al suo sindaco Mimmo Lucano.
Da più parti viene la richiesta di una battaglia di civiltà, in difesa della democrazia costituzionale. E contro le diseguaglianze, contro le povertà, sociali e culturali che i ministri dell'odio manipolano, strumentalizzando il disagio e la sofferenza che coinvolgono milioni di italiani, per rivolgere la rabbia nei confronti delle persone più deboli dei nostri tempi: i migranti.
A questa gente, a milioni di donne, uomini, bambini viene negato qualsiasi diritto. È un’umanità che fugge da fame, povertà, guerre, terrore. Di questo immenso popolo, una piccola parte vorrebbe venire in Italia, anche solo per attraversarla. Lo vorrebbe fare rivolgendosi agli Stati, legalmente e senza rischiare la vita. Ma leggi e politiche sempre più proibizioniste e liberticide producono morte e sofferenza e alimentano la criminalità e le mafie.
In Italia soffia un vento furioso di propaganda e, peggio, di violenza. Il limite della intolleranza si traduce in forme di aggressione e regressione sempre più gravi. I migranti diventano ostaggi, nemici, gente pericolosa. Insultati, picchiati, feriti da armi da fuoco, concentrati in centri invivibili. Adulti, minori, donne sole, bambini trovano in Italia un'ostilità crescente. E come se non bastassero il blocco delle navi e il boicottaggio delle Ong, il governo approva un decreto che, se accolto dal Parlamento, metterebbe ancora più a rischio la loro vita.
Un Decreto che punta a demolire il diritto d’asilo, a consegnare ai privati l’accoglienza puntando sui grandi centri che alimentano corruzione e razzismo, scaricando sui territori costi, disagio e tensione sociale.
Eppure nonostante le difficoltà politiche, nonostante i dubbi, nonostante le divisioni, tanti italiani sono disposti a fare argine al drammatico dilagare di comportamenti "cattivi", che non avevamo ancora mai visto prima verso i più indifesi. Ma c'è di peggio, perché chi perseguita i deboli non se ne vergogna. Ostentando e stimolando odio.
A questa vasta area democratica, cattolica, di sinistra, spetta il compito di tenere alta la bandiera della civiltà, della pace, della convivenza tra diversi, della democrazia. Il mondo cattolico, con le sue strutture e i suoi giornali, è già impegnato attivamente in aiuto dei migranti e in prima fila contro razzismo e xenofobia: la Chiesa di papa Francesco interpreta con lucidità i tempi presenti. Ma ci sono centinaia di associazioni disposte a mobilitarsi in nome dell'umanità. E poi ci siamo tutti noi, donne, uomini, giovani e meno giovani, compagne e compagni, preoccupati e convinti della necessità di dare una ampia e forte risposta alla crescente barbarie. È il tempo di compiere un primo, grande, passo. Tutti insieme. E possiamo farlo manifestando il 27 ottobre 2018, non in una ma dieci, cento città.
Associazioni che hanno finora aderito:
ACTIONAID, AIDOS, ANPI, ANTIGONE, ANYMORE ONLUS, AOI, ARCI, ARCS, ARS, ASGI, ASSOCIAZIONE 21 LUGLIO, ASSOCIAZIONE CARMINELLA, ASSOCIAZIONE CULTURALE MULTIETNICA “LA KASBAH” ONLUS, ASSOCIAZIONE DI QUARTIERE COLLINA DELLA PACE, ASSOCIAZIONE CULTURALE SMASCHERATI!, ASSOCIAZIONE FEMMINILE MASCHILE PLURALE – RAVENNA, ASSOCIAZIONE IL SOCIALISTA – MILANO, ASSOCIAZIONE ITACA ASBL, ASSOCIAZIONE LABDEM SICILIA, ASSOCIAZIONE LEZIONE AL CAMPO, ASSOCIAZIONE MESTIZAJE, ASSOCIAZIONE NAZIONALE OLTRE LE FRONTIERE, ANOLF LOMBARDIA, ASSOCIAZIONE PARTECIPALERMO, ASSOCIAZIONE PER IMMIGRATI DI APRILIA DIALOGO DELLA RETE SCUOLE MIGRANTI, ASSOCIAZIONE PROGETTO ACCOGLIENZA DI BORGO SAN LORENZO, ASSOCIAZIONE SARO – WIWA BARI, ASSOCIAZIONE STONEWALL GLBT – SIRACUSA, ASSOCIAZIONE TAMPEP, AVVOCATO DI STRADA, BAOBAB EXPERIENCE, CEFA, CENTRO ASTALLI, CENTRO MONDIALITA’ SVILUPPO, CGIL, CIAC ONLUS – CENTRO IMMIGRAZIONE ASILO, CICAR COORDINAMENTO IMMIGRAZIONE CASTELLI ROMANI, CIDIS ONLUS, CIFA, CGIL, CIPSI, CIR, CITTADINANZATTIVA, CNCA, COCIS, COMITATI DOSSETTI PER LA COSTITUZIONE, COMITATO IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE – RAVENNA, COMITATO PER VALORIZZAZIONE E LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE – FAENZA, COMITATO SALVIAMO LA COSTITUZIONE – CHIETI, COMUNITA’ DI VITA CRISTIANA/LEGA MISSIONARIA STUDENTI (CVXLMS) ITALIA, CONCORDITALIA, CONSORZIO ONG PIEMONTESI (COP), CONSULTA PROVINCIALE ANTIFASCISTA DI RAVENNA, COOPERATIVA DI CONSUMO REZZATO (BS), COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DI PARMA E PROVINCIA, COORDINAMENTO NOI TUTTI MIGRANTI LECCO, COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE, COORDINAMENTO SPRAR – PROVINCIA DI COSENZA, COSPE, CULTURA E’ LIBERTA’, DOKITA, EMMAUS ITALIA, FEDERCONSUMATORI, FISH CALABRIA ONLUS, FOCSIV, FOCUS CASA DEI DIRITTI SOCIALI, FONDAZIONE EMMANUEL-DON FRANCESCO TARANTINI PER LE MIGRAZIONI E IL SUD DEL MONDO, FORUMSAD, GRUPPO ABELE, GRUPPO “MANI ROSSE ANTIRAZZISTE”, GUS, HUMAN BEINGS – LABORATORIO TEATRALE INTERCULTURALE (PERUGIA), IL MANIFESTO, IL MANIFESTO IN RETE, IL RAZZISMO È UNA BRUTTA STORIA, INTERSOS, JANUAFORUM, LEGACOOPSOCIALI, LEGAMBIENTE, LIBERA, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, LIGNARIUS (APS) – ROMA, LINK2007, LINK COORDINAMENTO UNIVERSITARIO, LUNARIA, MANIFESTO PER PADOVA SENZA RAZZISMO E DISCRIMINAZIONI, MANTOVA PER LA PACE, MIGRANTES MESSINA, MOLTIVOLTI, MOVI, MOVIMENTO CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO, MOVIMENTO SVILUPPO E PACE, ONG PRO.DO.C.S., OSSERVATORIO AIDS – DIRITTI SALUTE, OXFAM, P.A.R.V.A. CASA DELLE DONNE DI VITERBO, PEACELINK, PROACTIVA OPEN ARMS, PROTEA SCS, PUNTO PACE DI PAX CHRISTI – FERENTINO, RETE DEGLI STUDENTI MEDI, RETE DELLA CONOSCENZA, RETE ROMANA DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE, , S/MURARE IL MEDITERRANEO DELL’UNIVERSITA’ DI BARI “ALDO MORO”, STATEWATCH, STRISCIA ROSSA, SUORE AUSILIATRICI DELLE ANIME DEL PURGATORIO, TERRES DES HOMMES, UDU, UIL, UISP, UNIONE DEGLI STUDENTI, UN PONTE PER, UNIVERSITA’ POPOLARE LECCE (UNIPOP), VIM