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domenica 12 aprile 2020

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 23/2019-2020 (A)

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino





Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino

PASQUA DI RESURREZIONE (ANNO A) 

Vangelo:

Gv 20,1-9

Facciamo ancora e sempre fatica a comprendere che Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, non poteva rimanere prigioniero della morte perché egli è il Kyrios, il Signore della Vita. Lo cerchiamo sfiduciati e piangenti nel sepolcro, il luogo del memoriale (mneméion) dove tutti un giorno saremo riuniti, ma esso è vuoto. La Vita ha vinto sulla morte! La morte in sé non è un male, lo è invece il nostro modo di concepirla come la fine della vita e di tutto, una vita che viviamo nell'idolatria del nostro io, vissuta solo al servizio di noi stessi. E' ciò che Paolo definisce «il pungiglione della morte» (cfr. 1Cor 15,55). Gesù invece non ha trattenuto per sé la sua vita, ma l'ha spezzata e condivisa perché ognuno di noi potesse partecipare del suo dono d'amore. Egli non è più nel sepolcro perché ha fatto della sua vita una totale offerta d'amore al Padre e ai fratelli, per questo motivo la morte non ha potere su di lui. La resurrezione di Gesù è il sigillo della fedeltà della sua vita al sogno di Dio, il segno che il Padre ha gradito il modo di vivere del Figlio, che lo ha trovato conforme al suo originario progetto sull'uomo. La tomba, perciò, non è la sua dimora definitiva ma «il letto nuziale dove si è unito agli uomini, comunicando loro il profumo della sua vita» (cit.). 

Buona e Santa Pasqua.