Femminicidio a Furci Siculo (ME)
lo psicoterapeuta Barrilà:
“Si cerca un movente che non c'è,
l'unico è il vuoto di un maschile che non evolve”
Tutte le volte che un uomo uccide una donna, mi domando che tipo di madre e di padre può avere avuto. Non è un’accusa ma nemmeno una domanda peregrina, perché uno dei problemi più grandi dei maschi italiani sono le madri, spesso vizianti con i figli maschi, ancora più spesso in modo intollerabile, e sono anche i padri, che troppo presto rinunciano al loro ruolo per una malintesa divisione dei compiti.
Può darsi che nella tragedia di Furci Siculo questo schema non funzioni, ma la sostanza presa nella sua generalità non cambia, quando un fenomeno è così abbondante e continuo, significa che il problema è culturale.
Se penso da padre, ma non riesco a fare diversamente, mi viene in mente mia figlia, mi domando come mi sentirei se fosse uccisa brutalmente da un immaturo a cui qualcuno non è stato capace di spiegare bene i confini della propria discrezionalità e che il corpo della donna non è nella disponibilità di nessuno, che non sia la donna stessa.
Pure in questo ennesimo femminicidio l’unica spiegazione è che non c’è spiegazione, c’è solo il vuoto di un maschile che non evolve, anzi più passa il tempo e più si ritrova nudo davanti alla voragine della sua progressiva regressione, un baratro accentuato, per contrasto, dalla vertiginosa ascesa del femminile, che non accenna a fermarsi e travolge ogni resistenza.
Sarebbe ingenuo radicalizzare il giudizio, ma le evidenze non sono consolanti per i maschi e per chi li educa.
Anja Kampe è una cantante lirica tedesca, qualche anno fa, in attesa della prima di un’opera wagneriana alla Scala, aveva rilasciato una bella intervista. Ero rimasto colpito questa affermazione: “Da sempre gli uomini fanno le guerre e poi tocca alle donne rimediare”. Oggi, se possibile, la situazione si è ulteriormente deteriorata, a causa di modelli educativi irresponsabili, maschilisti e vizianti, che finiranno per liquidare definitivamente la credibilità dei maschi, aprendo la strada a generazioni di infelici in cerca della mamma. Uno spettacolo penoso, già in atto, che all’uomo, privo di una vera struttura in grado di metterlo al livello della donna, lascia solo la risorsa della forza bruta, ma non è abbassando la donna che potranno elevarsi.
Intanto è caduta Lorena, un altro soldatino innocente, a Furci Siculo, stringiamoci intorno ai suoi affetti, per loro non ci sarà consolazione, perché non può essercene.“
(Fonte: Messina Today - 02.04.2020)
Campagna social “Libera puoi”
Al via la nuova campagna social “Libera puoi”, promossa dal Dipartimento per le Pari opportunità a sostegno delle donne vittime di violenza durante la difficile emergenza causata dall'epidemia da Covid19. L’obiettivo è promuovere il numero 1522, attivo h24, e far conoscere l’app "1522", disponibile su IOS e Android, che consente alle donne di chattare con le operatrici e chiedere aiuto e informazioni in sicurezza, senza correre il rischio ulteriore di essere ascoltate dai loro aggressori.
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