Ramadan: mons. Spreafico (Cei), “affidiamo al Dio Altissimo e Onnipotente i malati di questa pandemia”

“Affidiamo al Dio Altissimo e Onnipotente i malati di questa pandemia, coloro che li assistono, gli anziani che sono i più colpiti, le famiglie in difficoltà e i poveri che ancora di più sentono la mancanza del necessario per vivere”, scrive il vescovo Spreafico. “Che questo Ramadan sia per le vostre comunità anche un segno di condivisione con chi soffre e non ha il necessario, perché la doverosa Zakaat al Fitr, a cui già le vostre comunità sono tenute, diventi davvero universale e quotidiana, come hanno dichiarato recentemente alcuni importanti esponenti del mondo islamico mondiale in relazione al coronavirus. Vi auguro pertanto in questo mese sacro che le vostre comunità possano sempre manifestare nel nostro Paese il desiderio di pace e l’impegno per la convivenza, contrastando ogni genere di violenza e di divisione. Ramadan karim!”.
Nel messaggio mons. Spreafico richiama anche il principio della fratellanza umana che lega in modo particolare tutti i seguaci delle diverse fedi. “In una stagione in cui siamo tutti provati dal male che affligge il mondo a causa del Covid-19 e che ha travalicato ogni confine – si legge nel testo -, le religioni, pur nella loro diversità innegabile, possono esprimere la necessità di ritrovare quell’armonia e quel seme di pace che ci uniscono, facendoci riconoscere tutti creati da Dio, tutti appartenenti all’unica famiglia umana”. Il riferimento è al Documento firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb in cui si ribadisce che “l’unica via possibile per vivere in pace è il dialogo”.
(fonte: Sir 23/04/2020)
L’appello del presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia Lafram su Facebook: «La pandemia non è ancora finita. Ramdan rigorosamente a casa»
All’inizio del mese sacro del Ramadan il presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia (Ucoii) Yassine Lafram lancia attraverso Facebook il suo appello ai musulmani. «La pandemia non è ancora finita – scrive -, il nostro Paese sta facendo ancora questa battaglia ma solo tutti insieme, attenendoci alle indicazioni delle autorità, possiamo superare questo momento». Nelle parole di Lafram, l’invito a restare vigili nel rispetto delle regole previste per il contenimento del coronavirus, insieme alle rassicurazioni sul suo stato di salute: il presidente Ucoii infatti si trova per precauzione in quarantena, a causa di sintomi sospetti di Covid-19.
«Lancio un appello alle comunità islamiche in vista del mese di Ramadan. Mi raccomando: le nostre moschee, le nostre sale di preghiera, i nostri centri islamici rimangano chiusi – l’esortazione di Lafram -. Tutte le nostre attività rimangono sospese. Questo sarà un Ramadan rigorosamente a casa. Quindi, niente visite ai familiari, niente visite fra amici, niente scambio di doni. Grazie per la comprensione e le vostre preghiere e andiamo avanti». Parole, quelle del presidente, che arrivano dopo la circolare con la quale già all’inizio di marzo l’Ucoii aveva chiesto la chiusura dei centri islamici in tutto il territorio nazionale, al fine di «contrastare il continuo proliferare del contagio ormai diffuso su larga scala», aprendo anche una raccolta fondi tra i cittadini e i fedeli per l’acquisto di materiale medico utile a prevenire la diffusione del contagio, in particolar modo le mascherine.
A oggi, informa il presidente Lafram facendo il punto delle donazioni, sono stati raccolti 500mila euro e distribuite 100mila mascherine. L’obiettivo è quello di arrivare a un totale di un milione di euro a fine Ramadan, «che è il mese della generosità, della solidarietà e delle donazioni», evidenzia Lafram.
(fonte: ROMASETTE 23/04/2020)