"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
«Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46). Proprio da Nazareth, nella bellicosa e disprezzata «Galilea dei pagani», Gesù dà inizio al suo ministero pubblico inaugurando «l'anno di misericordia del Signore», il grande giubileo, quello definitivo. Nella sinagoga del villaggio, dove è cresciuto ed è da tutti conosciuto, Gesù proclama che finalmente è giunto il tempo propizio della Grazia - il kairòs -, il tempo in cui Dio stesso si abbassa e scende sulla terra fin nel profondo delle nostre depressioni, fin dentro gli abissi tenebrosi della nostra storia, per afferrare e condurre a salvezza ogni creatura umana, anche la più sciagurata. Attribuendo a se stesso la profezia di Isaia (Is 61,1ss), Gesù, pieno dello Spirito di Dio, annuncia che i poveri, i prigionieri, i ciechi e gli oppressi possono rallegrarsi perché finalmente le loro sofferenze hanno i giorni contati: tutte le attese dell'antica alleanza trovano in Gesù il loro compimento (cfr. 2Cor 1,20). La Parola del Padre, fino ad ora rimasta sigillata e non compresa in pienezza, si fa chiara e si realizza nella vita del suo Figlio Gesù; adesso il Libro della Vita sta nelle mani di Colui che solo «può prenderlo e aprirne i sigilli» (Ap 5,9). Ora le antiche profezie riprendono vigore e trovano il loro compimento «negli orecchi» di coloro che ascoltano e decidono di seguire Gesù: «Dio ha visitato il suo popolo!» (Lc 1,68).